Home Sport “Io, tifoso di Rimini e Cesena”

“Io, tifoso di Rimini e Cesena”

Suo padre Corrado e Vincenzo Bellavista erano amici fraterni. Lui e Luca Benedettini hanno fatto i bambini insieme. Con Valter Sapucci si sente praticamente una volta alla settimana. Nonostante abbia il Cesena nel cuore “come tutti quelli che sono nati e cresciuti a Savignano”, tifa anche Rimini “credo di essere uno dei pochi se non l’unico, ma è una questione di famiglia”. Famiglia che sabato scenderà ad Empoli per vedere all’opera Nicola (nella foto), figlio di Giovanni Pozzi, uno degli uomini di calcio più conosciuti e apprezzati della zona e attualmente direttore sportivo del San Mauro Mare.
Allora, Pozzi, racconti un po’ questa storia: tifoso di Cesena e Rimini, ma come è possibile?
“Facciamo una premessa, io sono cresciuto a pane, Savignanese e Cesena. Nel senso che la mia squadra di riferimento è sempre stata quella bianconera ma da quando la Cocif ha prelevato il Rimini, mi sono avvicinato anche ai colori biancorossi”.
Perché?
“Ma perché mio padre Corrado (uno dei simboli della Savignanese, ndr) e Bellavista erano molto amici e perché io e Luca Benedettini siamo cresciuti insieme. Perciò quando c’è stato questo passaggio di consegne, non potevo non avvicinarmi al Rimini. E poi, se la vogliamo dire tutta, diciamo anche che conosco molto bene Valter Sapucci con il quale spesso e volentieri ci sentiamo per parlare di giovani, Giancarlo Bellucci che ha finito la sua carriera proprio nella Savignanese e conosco bene Danilo Chiodi. Alcuni anni fa li proposi di venire da me a Santa Giustina, mi serviva un difensore con le sue caratteristiche, alla fine decise in altro modo. E poi conosco bene Elvio, anche perché Nicola ci parlava spesso a scuola anche se non era il suo professore”.
A proposito di Nicola, sabato non gli può dire di fare il bravo?
“Ci proverò, ma sono sicuro che non mi darà retta”.
Al di là delle battute, come sta?
“Arriva da un anno molto pesante, prima l’operazione ai crociati del ginocchio, poi l’operazione alla spalla, due anestesie difficili da superare. Adesso però sta benone, ha già fatto tre reti e piano piano sta ritrovando la forma. Peccato perchè quest’estate è stato prima a un passo dalla Lazio e poi dal Bologna ma non se ne è fatto mai nulla”.
Si sente di fare un pronostico?
“Visto l’Empoli di questo periodo, non mi sorprenderei se il Rimini vincesse”.
Un’ultima domanda: lei che conosce così bene il calcio dilettantistico, è vero che siamo vicini al punto di non ritorno?
“Sì, soprattutto se non si tornerà ad avere una sana cultura calcistica. C’è troppa frenesia, non si ha più voglia di aspettare, si vuole tutto e subito. E poi i settori giovanili devono essere potenziati, perché sono loro il futuro di questo sport”.

Francesco Barone