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Chiara, una luce sempre splendente

Francesco ha avuto i suoi film. E Chiara? Parliamo di santi, ma prima di tutto di uomini e donne impegnati in scelte radicali e controcorrente rispetto al loro tempo. Susanna Nicchiarelli, appassionata narratrice di personaggi femminili (Nico, Miss Marx), spesso in ombra rispetto a personaggi maschili più noti, si cimenta, con la complicità dell’esperta medievalista Chiara Frugoni, scomparsa quest’anno (e all’omonima della Santa di Assisi è dedicato il film), con la fondatrice del secondo ordine francescano (le Clarisse).

Chiara è un film di canti (dalla musica del XIII secolo eseguita da Anonima Frottolisti fino alla ballata rock di Cosmo, ragazzi Chiara è più vicina a voi di quanto crediate) e balli, di pane intinto nell’olio, di piedi segnati dal freddo e dalla polvere (lo stile sobrio del film è molto convincente) e di battaglie per dimostrare alla Chiesa che le ragazze non possono solo star rinchiuse nei conventi ma possono uscire e testimoniare il Vangelo. A vestire il saio della

giovane c’è Margherita Mazzucco, reduce dalla serie tv L’amica geniale e la affiancano attori come Luigi Lo Cascio, Andrea Carpenzano (Francesco), Carlotta Natoli e Paola Tiziana Cruciani. Qui Chiara cerca di essere un rivoluzionario punto di riferimento più che un “santino” e un’icona da adorare e il suo miracolo più autentico è il creare una comunità di donne pronte alla missione nel mondo, ieri come oggi come suggerisce il suo sguardo in macchina rivolto allo spettatore, continuamente sollecitato da questa giovane in anticipo sui tempi.