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Vita, teatro e cinema: Grazie Ragazzi

Crisi di idee? Mancanza di valide sceneggiature? Affidiamoci a quello che offre il mercato e rifacciamolo a nostro gusto. Tanto gli originali spesso non li vede nessuno. Così succede per Grazie Ragazzi diretto da Riccardo Milani che già con il precedente Corro da te si era misurato con una commedia francese. Alle origini di questo film, interpretato da Antonio Albanese (attore di teatro senza lavoro, costretto a doppiare film porno, invitato dal presupponente amico-regista Fabrizio Bentivoglio a tenere un laboratorio teatrale in carcere, con tanto di spettacolo finale, un Aspettando Godot che riscuote grande successo), c’è il film francese Un triomphe (da noi Un anno con Godot, arrivato solo in piattaforma) a sua volta ricavato da un documentario svedese tratto da una vera storia. Lodevole intento nel presentare questa occasione di riscatto per detenuti che, dapprima svogliati e poco coinvolti, scoprono il “sacro fuoco” del palcoscenico e trovano inattesi stimoli in quel capolavoro del teatro dell’assurdo basato sulsenso dell’attesa, condizione che i carcerati conoscono molto bene, anche se il risultato finale si accontenta della sufficienza, non risultando sempre omogeneo e funzionale.

Forse perché si cerca di far ridere il più possibile, ma la storia in sé non è certo comica, salvo nell’approccio dei detenuti a quelle “pagine impossibili” scritte dal drammaturgo irlandese. Comunque Albanese interpreta a dovere il suo personaggio e nel cast, oltre al già citato Bentivoglio, figurano anche Sonia Bergamasco e Vinicio Marchioni.