San Lorenzo, cimitero senza pace

    La storia infinita 2. Si potrebbe intitolare così, la vicenda del cimitero di San Lorenzo in Correggiano. In pochi giorni, fra la popolazione di San Lorenzo e di San Salvatore, nonché fra i frequentatori del cimitero stesso, sono state raccolte 656 firme di una petizione che ancora una volta chiede che si programmi l’immediato ampliamento.
    “Purtroppo a pochi anni dai lavori effettuati – sottolinea Giovanni Cannella, uno dei più attivi nella raccolta di firme, anche perché colpito di recente da un lutto familiare – il camposanto è già insufficiente e senza alcuna disponibilità di tombini. Tutto ciò obbliga alla tumulazione di residenti del territorio lontano dai loro affetti e dalla loro terra. Riteniamo che il rispetto dei morti e del sentimento della gente ferita dalla perdita di un familiare, meriti un’attenzione particolare che in politica dovrebbe anche assumere il nome di seria programmazione”.
    Già nel ’99 erano state raccolte 1193 firme per richiedere urgenti lavori di ampliamento. L’assurdo fu che la petizione iniziò proprio in concomitanza con il via ai lavori. Ma ancora più assurdo, allora, apparve l’atteggiamento di chi amministrava la vicenda. Infatti i firmatari chiedevano che partisse immediatamente (eravamo nel 1999, sic!) l’acquisizione del terreno che avrebbe portato all’ampliamento del cimitero, ampliamento già previsto dal Prg e ignorato nel progettare i lavori di risistemazione. La richiesta era motivata dall’assoluta mancanza di parcheggio e dal pericolo costante causato dall’attuale visibilità d’ingresso del cimitero sulla via San Lorenzo che ha provocato numerosi incidenti. Il nuovo Piano prevedeva tutto questo e sarebbe bastata una spesa modesta per acquistare il terreno e modificare l’ingresso. Il fatto è che si continuano a considerare i cimiteri del forese come piccoli cimiteri di campagna, quando, invece, di fatto servono ormai aree molto vaste e urbanizzate. (m.p.)