Home Attualita Rimini, stagione di prosa: un giardino di colori ed emozioni

Rimini, stagione di prosa: un giardino di colori ed emozioni


Una porta spalancata sul giardino delle emozioni. Un “vieni oltre” (in linea con lo slogan scelto per la candidatura a capitale della cultura) per abbracciare il grande teatro e la danza nel Teatro Galli.
La nuova Stagione di prosa e danza porterà da novembre sul palco del teatro riminese 23 spettacoli di cui 9 fuori abbonamento, e 2 di danza. Oltre i numeri (che andranno poi aggiornati aggiungendo le rassegne per le scuole e per i più piccoli dai 3 agli 8 anni (“Nuove generazioni”, a cura di Alcantara e “Sciroppo di teatro”, in collaborazione con ATER), c’è di più. Lo si intuisce già dalla grafica di Damir Jellici che ha immaginato un giardino nel quale, oltre all’esplosione di colori, scorazzano simboli e animali della riminesità: dalla Rina felliniana all’elefante malatestiano, dal pavone di San Giuliano al cancro, primo segno zodiacale della città (poi sostituito dai riminesi con lo scorpione). “Questo giardino rigoglioso che fiorisce simboleggia la rigenerazione. – fa notare Laura Fontana, responsabile della direzione del Teatri del Comune di Rimini – Dopo l’ottima risposta del 2022, quest’anno è ancora più percepibile nell’aria la voglia dei riminesi di gioire a teatro”.
Attenzione al tema del corpo, relazione tra teatro e città e il progetto teatro-no limits, che arricchisce la programmazione e inorgoglisce la città, sono tre direttrici che caratterizzano questa Stagione di prosa” rilancia alcune direzioni il sindaco Jamil Sadeghalvaad.
Nei titoli che compongono la Stagione c’è uno spaccato sulla società contemporanea, sulle sue convenzioni, sulle sue ipocrisie e sul coraggio di disvelarle. C’è il corpo come centro di tutto, capace di essere tanto espressione di bellezza, armonia, perfezione, quanto di diventare manifesto politico. C’è il Novecento e c’è la proiezione al futuro, c’è la nostalgia senza rimpianti e la risata arguta, la riflessione e l’arte dell’intrattenimento. Ci sono alcune tra le produzioni italiane e internazionali più importanti e originali in circolazione, e tre testi sulla grande letteratura (La libertà primo episodio, che attraversa i grandi autori della narrativa russa; Come una specie di vertigine. Il Nano, Calvino, la libertà, nel centenario della nascita del grande scrittore; Racconti Disumani da Franz Kafka, ai quali si può aggiungere Aquile randagie. Credere, disobbedire, resistere per il Giorno della Memoria, dal libro Aquile randagie).
Tra i protagonisti (https://bit.ly/prosa2324), alcuni dei maestri e dei grandi nomi dello spettacolo italiano come Umberto Orsini, Franco Branciaroli, Giuliana De Sio, Alessandro Haber, Eros Pagni, Monica Guerritore, Sonia Bergamasco; alcuni interpreti che negli ultimi hanno conquistato l’affetto del grande pubblico come Andrea Pennacchi e Drusilla Foer, protagonisti internazionali come Arturo Brachetti (nella foto),
Aurélia Thierrée,
l’ensemble Ailey II (nella foto, una delle compagnie di danza moderna più importanti al mondo, che inaugurerò la stagione il 3 novembre,) a cui si affiancano alcune tra le compagnie più affermate del teatro contemporaneo come i Motus, lacasadiargilla, la Compagnia Scimone Sframeli.

La Stagione 2023-2024 mantiene la conformazione consueta, con 23 titoli tra abbonamento (turni ABC e D) e fuori abbonamento, completati da altre rassegne. Si conferma anche quest’anno il progetto Teatro no limits, realizzato in collaborazione con il Centro Diego Fabbri di Forlì, che offre la possibilità anche ai non vedenti e agli ipovedenti di poter godere appieno delle emozioni di uno spettacolo dal vivo. Una proposta che mira alla inclusione di tutti i pubblici, possibile anche grazie all’apporto degli sponsor privati che hanno scelto di sostenere l’attività teatrale e culturale della città.

La novità assoluta è invece rappresentata da Il sogno di Clara (Lo Schiaccianoci): 100 giovani allievi e allieve delle scuole di danza di Rimini (tra i 12 e i 20, scelti dopo audizioni) in scena al Teatro Galli. Si tratta di una creazione originale e moderna del balletto Lo Schiaccianoci, ispirato al celebre racconto di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann per la regia di Arturo Cannistrà, già Primo Ballerino e Solista del Maggio Musicale Fiorentino e della Compagnia Aterballetto.
L’idea, nata dall’Associazione Rimini a Passi di danza e dalla Direzione del Teatro Galli, per la prima volta coinvolge 10 scuole di danza della città e più di 100 allievi e allieve in un progetto di co-progettazione artistica che si pone come obiettivo la valorizzazione e la crescita dei giovani talenti attraverso un fitto programma di masterclass e prove coordinate dai docenti e dallo stesso Cannistrà e da un’esibizione finale aperta al pubblico. Non un saggio “ma un vero e proprio spettacolo – fa notare la Fontana – fatto da loro per la città”.