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Rimini Capitale della Cultura, è qui la Festa!


Mercoledì 27 settembre
è il D-Day, quello del tasto invio per la candidatura di Rimini a Capitale della Cultura 2026. Rimini infatti presenterà il dossier e lo farà con una festa nel cuore del centro storico, una maratona musicale dalle 19.30 a mezzanotte, una sorta di “E la chiamano Rimini” 3.0 con la partecipazione non solo degli artisti riminesi ma anche di quelli romagnoli, delle cinque città che hanno sottoscritto il manifesto: Cesena, Faenza, Forlì, Lugo, Ravenna. (Con carpi che solo poche settimane fa ha rinunciato alla sua candidatura per sostenere quella di Rimini). “Quella di mercoledì 27 settembre non è solo la festa per la candidatura di Rimini – puntualizza il sindaco Jamil Sadegholvaad – mala celebrazione di una città che da decenni si sforza per darsi una connotazione diversa, non stereotipata e non solo legata al balneare”.
La festa inizierà alle 18 nel Teatro Galli con il momento ufficiale di invio del dossier, e la presentazione del manifesto sottoscritto. Parteciperanno l’assessore alla Cultura regionale Mauro Filicori, il sindaco Jamil Sedagholvaad, le direttrici artistiche Francesca Bertoglio e Cristina Carlini (nella foto in alto con il sindaco), il coordinatore della candidatura Paolo Verri. Dopo gli interventi la parola passerà alla musica, nel segno di una “Romagna Nostra”, con protagonisti artisti, ballerini, performer di tutto il territorio.
La candidatura di Rimini (qui una storia del percorso: https://www.ilponte.com/rimini-la-candidatura-da-capitale-della-cultura-e-partita/) esprime quella di una “Regione e la Romagna che intravedono lo spirito di una rinascita che non sarà solo per l’oggi ma soprattutto per il domani. Di questi luoghi e dell’Italia intera” prosegue il primo cittadino.
La Romagna che fa rete attraverso la cultura trova una prima importante occasione di espressione teatrale attraverso Vajonts 23, azione corale di teatro civile ideata da uno tra i più importanti esponenti del teatro civile Marco Paolini per il 60esimo anniversario della tragedia che costò la vita a duemila persone. Anche il Comune di Rimini e il Teatro Galli hanno aderito al progetto che coinvolge oltre 130 teatri in tutta Italia, lanciando a loro volta una chiamata a tutte le compagnie del territorio: hanno risposto 12 compagnie, per un totale di più di venti artisti, con il coordinamento e la regia di Teodoro Bonci del Bene. Un progetto di grande spessore che vedrà il Teatro riminese collaborare anche con le principali istituzioni teatrali della Romagna che hanno aderito a Vajonts 23, come Cesena, Ravenna, Lugo, Forlì e Bagnacavallo, per un racconto che non è più solo “una memoria e denuncia sociale, ma diventa una sveglia”.
A simboleggiare questa “Romagna Nostra” è anche un video, che sarà proiettato al Teatro Galli, costruito attorno ad alcuni elementi identitari di questa fetta di terra: Secondo Casadei, il liscio, le piazze, le sue eccellenze culturali. La canzone scelta non poteva che essere “Romagna Mia” nella versione però del riminese Federico Mecozzi.
Poi via alla musica: artisti riminesi e omaggi alla canzone italiana si alterneranno nei due palchi in Arena Francesca da Rimini e piazza Cavour con artisti e band romagnoli. A seguire dalle 21.30 alla mezzanotte la scena jazz, funk e club culture di Rimini, dal vivo e con dj set. La musica invaderà anche le vie del centro e con l’atmosfera latina di ballerini di tango e flamenco.
Per l’occasione musei aperti e guide teatralizzate proposte da InsolitoTouRimini, con una doppia visita gratuita alla città (ore 16.30 e ore 20.30).
Sono 25 le città che contendono a Rimini il titolo di Capitale della Cultura. A dicembre saranno dichiarati i 10 finalisti, che poi andranno alle audizioni a Roma a metà marzo. A fine marzo l’assegnazione. Rimini è l’unica delle candidate che si presenta ai nastri di partenza sostenuta da un intero territorio. “E la festa non è un evento sport – rilancia Sadegholvaad – ma il centro di un programma più vasto che arriverà fino a dicembre. E in ogni caso valeva la pena di concorrere, a prescindere dal risultato. “Il deposito della candidatura non mette la parola fine ad un percorso condiviso che si preannuncia ancor più entusiasmante” dicono in coro le direttrici artistiche della candidatura Francesca Bertoglio e Cristina Carlini (nella foto insieme al sindaco, https://www.ilponte.com/bertoglio-e-carlini-due-donne-per-rimini-capitale-della-cultura/). Un percorso che metterà al centro specialmente la generazione “Oltre”, quella dei giovanissimi.