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Ponte Verucchio, a che ponte giochiamo?

L’assessore regionale al Bilancio dà i numeri. “Circa 2 milioni li ha messi la Regione, l’ultimo stanziamento di 600 mila euro è di questi giorni, oltre 400 mila la Provincia di Rimini, e 1 milione il Consorzio di Bonifica”. Con queste cifre sventolate dalla riminese Emma Petitti, verrebbe però da chiedersi: come mai, con un tal spiegamento di forze, l’infrastruttura di Ponte Verucchio è ancora chiusa? Con i conseguenti disagi sulla viabilità che martedì scorso, alla riapertura di scuole e aziende, hanno messo in ginocchio l’intera Valmarecchia? Per non parlare dei problemi all’economia di un territorio, con un fornaio già in ginocchio, una ferramenta che piange a Ponte Verucchio e il Superstore Conad del centro commerciale di Villa Verucchio che ha già registrato -18% dal 20 dicembre ad oggi.

Il 20 dicembre, già. Il giorno in cui la Provincia di Rimini ha deciso in via precauzionale la chiusura totale del ponte.
Il ponte in questione è quello sulla bocca di tutti in queste settimane, quello di Ponte Verucchio: non è nelle condizioni di tornare operativo nel breve periodo. Lo ha stabilito l’esame approfondito della situazione da parte del pool di ingegneri che quotidianamente monitorano le condizioni dell’infrastruttura.

Ulteriori indagini sono previste anche in questi giorni.
La Provincia, ente proprietario del Ponte, insieme alla Regione Emilia-Romagna, attraverso l’Agenzia Regionale per la Sicurezza del Territorio e la Protezione Civile, si sta occupando del ripristino dell’attraversamento del Marecchia, valutando ogni migliore soluzione strutturale. Una nuova opera pare l’unica strada da scartare.

“I lavori di valutazione dell’intervento principale in emergenza di riduzione della pressione dalla spalla di Verucchio sono stati anticipati a giovedì scorso. Già da venerdì mattina sul ponte – assicura il Presidente della Provincia, Riziero Santi – stanno lavorando quattro ditte diverse che si occupano dell’emergenza, del monitoraggio e dei sondaggi per impostare interventi strutturali”.

Lo stesso Santi però è stato un po’ schizofrenico: prima voleva adire per vie legali nei confronti dell’autore del post su Facebook che dichiarava pericoloso il ponte, poi è tutto sicuro, poi lo chiude a corrente alternata perché non è sicuro, poi è di nuovo ok, poi lo chiude del tutto, dice che ne va ipotizzato un altro e comunque non riaprirà, poi invece si rimangia tutto, niente ponte nuovo, si riapre tra 60/90 giorni.

Il ponte non ha pace. Già due ne son venuti giù in quel luogo o poco distanti da esso. La situazione è precipitata dal maggio scorso con il crollo della briglia nel fiume Marecchia. Le forti piogge di novembre e dicembre hanno provocato una repentina erosione che ha costretto la Provincia di Rimini a decretare la chiusura. La briglia non serve, erano in parecchi a gridare. In realtà la briglia servirebbe anche a tenere “in quota” il livello dell’acqua del fiume, evitando così l’erosione alla base.

Il capogruppo di “Immagina Verucchio” Roberto Baschetti ha indetto un’assemblea per valutare una eventuale class action: una ventina i primi firmatari. Ma “Basco” non molla: “Rifaremo un’altra assemblea alla riapertura delle aziende di tutta la vallata”. Intanto ha chiesto in maniera roboante le dimissioni del presidente di Regione e Provincia.

E il Comune di Verucchio? Ha messo il ponte in fretta e furia all’ordine del giorno del consiglio comunale. Quello malatestiano è molto colpito dalla chiusura per quanto riguarda la viabilità. Da Poggio Torriana per raggiungere Verucchio – e la Valmarecchia – l’unica possibilità è scendere a Santarcangelo e risalire. Il rischio, lo paventa anche il consigliere regionale, il verucchiese Giorgio Pruccoli, è l’isolamento.

“Basta uscite ed iniziative che creano confusione. Quando avremo conoscenza dei tempi, modi e lavori per superare l’emergenza e risolvere in maniera definitiva le criticità di quell’infrastruttura, incontreremo cittadini e operatori dell’intera vallata perché allora si sarà in grado di dare risposte certe. – fa notare il sindaco di Verucchio, Stefania Sabba – Ritengo ora importante continuare a lavorare per risolvere i disagi degli studenti, dei lavoratori, della viabilità sulla Marecchiese e all’interno di Villa Verucchio”.

Nel frattempo vanno monitorati “smog e traffico sulla Marecchiese, in particolare a Villa Verucchio, che sta pagando pesantemente dazio” rilancia la Sabba. Martedì all’altezza del semaforo con San Martino dei Mulini c’erano km e km di code. Traffico in tilt, come nel centro di Villa e già dai giorni precedenti la riapertura delle scuole.

Se non isolata, almeno per ora, la vallata è comunque congestionata dal traffico, con conseguenti gravi disagi per aziende e lavoratori, anche frontalieri. Solo l’intervento della Polizia e della Polizia Provinciale, che ha spento il semaforo e fa circolare in maniera “manuale” il traffico, ha scongiurato il peggio.