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Il carisma del santo di Pietrelcina

Domenica 24 ottobre si è svolto a Rimini, nella Chiesa di Gesù nostra Riconciliazione, il Convegno Diocesano dei Gruppi di padre Pio.
Tre fatti ci hanno particolarmente colpito.
1) Anzitutto la partecipazione numerosa e ‘massiccia’ dei Gruppi, da tutta la Diocesi di Rimini e non solo. Si è calcolata una presenza di un migliaio di fedeli, che hanno, letteralmente, colmato la capiente Chiesa parrocchiale. Oltre ai ‘riminesi’, erano presenti tante persone dalla Diocesi di San Marino-Montefeltro (da Novafeltria, addirittura, un pullman di fedeli!) e da altre Chiese dell’Emilia Romagna: Cesena, Forlì, Faenza, ecc.
2) Il secondo ‘fattore’, che ci ha colpito è stata la convinta e appassionata relazione di mons. Luigi Negri, vescovo della Diocesi feretrana. Egli ha saputo cogliere sapientemente il ‘carisma’ di padre Pio e della ‘spiritualità’ sgorgata dal Suo cuore. Non si può ‘ridurre’ a ‘devozione’ (o, peggio ancora, a ‘devozionismo’) la testimonianza del santo frate cappuccino. “Occorre riconoscere le dimensioni ecclesiali del suo carisma – ha affermato il vescovo Negri – che oggi sono profondamente vive ed importanti. È proprio questa ‘fede dei semplici’ la forza della Chiesa in un momento storico difficile o, addirittura, avverso.”
Mons. Negri ha sintetizzato, così, le tre dimensioni dell’esperienza cristiana secondo il ‘carisma’ del Santo di Pietrelcina:
– Cultura: le fede tende ad ‘impregnare’ la vita, in tutti i suoi aspetti, creando un modo nuovo di realizzare la propria umanità e incidendo, così, sulla ‘mentalità’ di tutta la società contemporanea;
– Carità: è la caratteristica più ‘evidente’ di san Pio, che ha partecipato in modo impressionante alla ‘Passione’ di Cristo, addossandosi le sofferenze, i traumi, le angosce di tanti fratelli: “non temere, i tuoi dolori li prendo io”. Così ha insegnato ai suoi fedeli la ‘com-passione’, espressione visibile dell’infinito Amore di Gesù Cristo, nostro Salvatore.
– Missione: la straordinaria ‘affinità’ di padre Pio con Gesù Crocefisso e Risorto, fino a fargli dire, con san Paolo, “non sono più io che vivo: è Cristo che vive in me” (Gal 2, 20), diventava una testimonianza ‘forte e chiara’ che colpiva tutti. La stessa testimonianza di affezione a Cristo, e perciò ad ogni persona, che siamo chiamati ad offrire anche noi a tutti: questa è la nostra ‘missione’.
3 – Il terzo fattore ‘originale’ del Convegno è stata la presenza di una straordinaria Reliquia di san padre Pio: una pezzuola che Egli poneva sulla piaga del costato e che, tuttora, conserva ‘tracce’ del Suo sangue. Al termine della Concelebrazione Eucaristica una grande folla dei fedeli si è posta in processione per baciare, uno ad uno tale ‘segno’ del ’cuore’ del Santo.
L’Adorazione Eucaristica, commentata da testi biblici e dagli scritti di padre Pio, è stato un momento forte dell’abbraccio del Signore e della nostra ‘risposta’, piena di stupore e gratitudine, nel contemplare il ‘volto buono’ del Mistero.
L’Eucarestia, concelebrata dai sacerdoti assistenti dei Gruppi e presieduta dallo stesso mons. Negri, ha espresso la Comunione ecclesiale che si respirava sensibilmente nella grande Chiesa della Riconciliazione.

Il Coordinamento Diocesano dei Gruppi di
Preghiera di p.Pio