Divario generazionale? No, digitale

    Ricordate una vignetta del disegnatore Altan dove il padre dice al figlio: “Sempre lì a rimbecillirti con la televisione, eh!” E il figlio: “Tutta invidia perché te ti sei dovuto rimbecillire con la radio!”.
    Due battute che colgono gli effetti di quello che in inglese è chiamato digital divide: il divario, anche generazionale, nella fruizione delle nuove tecnologie. Senza ombra di dubbio è Internet, oggi, la tecnologia privilegiata dalle nuove generazioni, come conferma l’ultima indagine Multiscopo dell’Istat. Nonostante nelle famiglie italiane i beni più amati siano ancora tv (ne possiede almeno una il 96,1% delle famiglie) e cellulare (90,7%), aumentano i “nidi” che hanno in casa un computer: dal 50,1% del 2008 al 54,3% del 2009. E sale anche la percentuale di chi ha accesso a Internet: dal 42% al 47,3%. A guidare la carica alle nuove tecnologie sono i nuclei familiari con almeno un minorenne: il picco di utilizzo di pc e “rete” si registra tra i giovani di 11-19 anni (l’89% usa il computer, l’82% naviga), per poi decrescere rapidamente all’aumentare dell’età. Per le famiglie composte da sole persone con 65 anni e più, le percentuali crollano al 7,7% per il possesso di un computer e al 5,9% per l’accesso a Internet.
    Un rapporto con le nuove tecnologie che stenta a decollare, rispetto al resto dell’Europa, evidenziando un forte divario tra anziani e giovani.

    Uno stile di vita
    Se per i bambini e i ragazzi nati negli anni Novanta e in quelli successivi, vivere connessi a Internet rappresenta uno stile di vita, questa passione per tutto ciò che è “digitale” crea – non solo rispetto agli over 65 ma anche tra genitori e figli – un vero e proprio divario generazionale, un’ Italia che va a due velocità.
    Un dato che trova conferma nell’andamento delle vendite dei negozi di elettronica durante questo periodo di feste anche a Rimini. “Solo in rari casi abbiamo venduto computer a persone sopra i 60 anni” è l’opinione condivisa dei negozi Marco Polo, presso Le Befane e Chiari, in centro. “Le persone più mature hanno acquistato soprattutto elettrodomestici e tv. Con l’arrivo del digitale terrestre, in molti hanno comprato una nuova televisione con decoder integrato, nonostante l’approccio impacciato e la difficoltà di utilizzare questa novità”.
    Oltre alla tv, l’unica nuova tecnologia che prende piede, anche tra i più anziani, è quella dei telefoni cellulari: ne hanno almeno uno nel 64,7% dei nuclei familiari over-65, in aumento rispetto allo scorso anno. Dalle interviste ai negozi di elettronica emerge che sono sempre i cellulari a fare la parte da leone tra le nuove tecnologie, ed è proprio il telefonino, anche di costo elevato (come confermano le grandi vendite di IPhone della Apple) ad affermarsi come il bene principale verso cui non emergono differenze sociali. Ma il divario aumenta con l’aumentare dell’età e gli anziani restano i grandi esclusi dalle nuove tecnologie.
    I motivi sembrano essere principalmente di tipo economico e culturale, anche se non tutti guardano a Internet con paura e sfiducia.

    La scuola del “futuro”
    “In realtà le persone in età matura sono curiose e vogliono capire meglio questo mezzo di comunicazione che è la rete” spiega Giovanni De Luigi, docente presso Università Aperta a Rimini, che ogni anno propone corsi di informatica di base per tutte le età. “Negli ultimi anni, nelle iscrizioni ai corsi, è aumentato il numero di persone di età superiore ai 50 anni, per la maggior parte donne, molto curiose e interessate a scoprire le potenzialità della rete”. Un’altra conferma arriva da Marco Gianfrini, che si occupa di formazione degli adulti al Centro Enaip Zavatta di Rimini. “La domanda di corsi di informatica è molto superiore all’offerta. Su 15 posti per classe, le domande che ci arrivano sono circa un centinaio per i corsi finanziati dalla Provincia”. A tenere lontano dalla rete i possibili navigatori più maturi ci sono problemi culturali, di costi, ma soprattutto di accessibilità di molti siti internet. “Tra le maggiori difficoltà per un anziano che tenta un primo timido approccio al computer e alla rete si va dal tenere in mano il mouse al digitare i tasti giusti sulla tastiera al ricordarsi i passaggi per salvare un file” spiega Giovanni De Luigi.
    La resistenza psicologica nell’approccio con il computer e Internet sembra risolversi nel momento in cui si trova una forte motivazione che spinge ad andare al di là della difficoltà. “In molti si iscrivono al corso perché hanno in casa un pc e vogliono imparare ad usarlo oppure perché vogliono colmare il divario e la difficoltà di comunicazione che sentono verso i loro figli. – continua il docente – Sono soprattutto interessati a «decifrare» questo nuovo linguaggio che sentono ogni giorno, fatto di web, posta elettronica, blog e facebook”. Anche se l’approccio è inizialmente timoroso, quando cominciano ad usare il computer, per molti cresce la voglia di imparare insieme all’autostima. Si entusiasmano come bambini quando capiscono la quantità infinita di informazioni che si possono trovare in rete e le molteplici possibilità del web. Non solo, uno dei maggiori vantaggi ricavati da queste esperienze è quello di sentirsi maggiormente integrati nella società, meno fuori dal mondo. “Durante i corsi si vedono differenti tipologie di utenza. Ma a parte i pochissimi, evidentemente, portati per le novità che fanno grossi passi avanti, al termine del corso la maggior parte degli anziani non è interessato ad appropriarsi di questo mezzo di comunicazione e di informazione, troppo lontano dai loro stili di vita”.
    Un distacco che emerge anche nel momento in cui si esplora il sito del Comune di Rimini, dell’Urp e i servizi online, come la possibilità di richiedere la spesa a domicilio. Niente da fare, tutti preferiscono fare la fila allo sportello ma andare di persona, anche il tempo dell’attesa resta pur sempre un’occasione di socializzazione.

    Valentina Ghini