Home Vita della chiesa Condividere la gioia di un ecumenismo vivo

Condividere la gioia di un ecumenismo vivo

È stata davvero un’esperienza di “ecumenismo vivo” ha scritto il vescovo Lambiasi, citando Chiara Lubich, nella lettera di saluto alla comunità parrocchiale di Sant’Agata “La Fabbrica” di Santarcangelo in partenza per un incontro di fraternità con le comunità evangeliche luterane di San Giovanni di Mering (Augsburg) in Baviera.
Una storia di ecumenismo quotidiano che merita di essere raccontata.
“10 anni fa – ci dice don Giancarlo Moretti – avevamo conosciuto diverse persone della comunità evangelica di Mering, che allora facevano insieme le vacanze a Rimini. Cercavano ospitalità in una chiesa cattolica per celebrare la «Cena Luterana» e dopo alterne vicende presero contatto con me e trovarono una risposta positiva”. Quel giorno dopo la celebrazione della “Cena eucaristica”, gli amici Luterani trovarono pronto un cordiale caffè. Nacque un’amicizia e don Giancarlo invitò il gruppo ad una preghiera comune in stile ecumenico.
Così, lentamente è cresciuta una relazione e un’amicizia tra le due parrocchie, una cattolica, l’altra luterana. “Lentamente ma decisamente; – precisa don Giancarlo – anche per l’approfondirsi dell’amore reciproco espresso pure con gesti molto concreti. Per esempio quando la parrocchia di S. Agata ha dovuto affrontare la spesa per rinnovare il tetto della chiesa, la “Chiesa” di Mering ha inviato una consistente colletta”.
Circa due anni fa, la parrocchia evangelica ha invitato Sant’Agata ad una visita ecumenica a Mering. Don Giancarlo ha accolto subito l’invito e ha aiutato i parrocchiani a maturare l’idea. Pure il vescovo Francesco, nella visita pastorale, ha incoraggiato pubblicamente a voce e per iscritto, a rispondere fraternamente all’invito. Cosa che è successa dal 18 al 21 aprile di quest’anno. I nove rappresentanti della parrocchia di Sant’Agata hanno trovato accoglienza nelle famiglie della comunità evangelica di Mering. Una situazione che ha aperto il cuore a grandi speranze e che anche il pastore luterano Benjamin Lorenz ha voluto sottolineare, donando al gruppo italiano un grande ombrello con sopra le foto delle diverse chiese evangeliche e cattoliche della città di Augsburg

Il primo giorno della visita è stato dedicato alle chiese evangelica di San Giovanni cattolica di san Michele a Mering. Si è potuta constatare la differenza tra le due chiese, segno di arricchenti sottolineature di diversi valori.
È stata poi la volta della visita a Dachau, nel ex campo di concentramento nazista. “Siamo stati ricevuti da un rappresentante della chiesa evangelica nella bellissima architettura della chiesa della Riconciliazione, dove gli evangelici offrono un punto di riferimento per i visitatori di questo luogo di morte e disperazione. Si capisce che questo luogo è stato anche santificato attraverso la fede di persone ebraiche, cattoliche, protestanti e anche di non credenti”.
Dopo la chiesa il monastero delle carmelitane di Dachau. Suor Caterina ha spiegato il senso della vita religiosa di queste suore che vogliono portare a Dio il dolore di allora e il dolore di oggi dell’umanità. È impressionante che anche figli e nipoti di persone che hanno fatto il lavoro mortale di Dachau vengono oggi, anche soffrendo per quello che hanno fatto i loro padri al tempo di Hitler. Le suore parlano con loro e portano con loro il peso che permane ancora sulle spalle di queste famiglie.
Quella stessa sera si è svolto il tanto atteso incontro con la comunità evangelica di Mering. La gioia dell’incontro, la semplicità fraterna, un essere famiglia. La presenza del coadiutore del parroco cattolico assieme al pastore evangelico, il parroco cattolico che veniva dall’Italia ed il sacerdote del centro ecumenico di Otmaring, non è passata inosservata nemmeno alla stampa della provincia di Augsburg!
Il sabato, al mattino, visita, insieme con una buona rappresentanza della parrocchia luterana di Mering, alla Augsburg evangelica e nel pomeriggio la Augsburg cattolica. Visitata la chiesa di Santa Croce che durante la riforma era tra le prime chiese evangeliche ad Augsburg. Poi la visita alla chiesa di Sant’Anna – un vero monumento di importanza storica – perché ricorda Martin Luther che nel 1518 è stato ad Augsburg per difendere la sua visione di una chiesa rinnovata e riformata. Non ricevette l’attenzione dovuta da parte della chiesa cattolica e fu respinto, fatto che alla fine ha portato alla separazione e allo scisma. In questa chiesa è stata formulata la Confessio Augustana, il primo documento della Chiesa luterana in Germania. In questa stessa chiesa fu sottoscritta nel 1999 la dichiarazione comune tra Chiesa cattolica e Chiesa luterana sulla giustificazione. Poi ci si è spostati a San Ulderìco. Questa chiesa è vicinissima, muro a muro, con quella cattolica di San Ulderìco. Esiste una porta tra le due chiese che normalmente è chiusa: segno della separazione che arriva fino ad oggi.
Ultima ad essere visitata, per quasi un’ora, la cattedrale (cattolica) di Augsburg, fondata al tempo di Carlo Magno, verso l’anno 800.
Si è poi partiti alla volta del Centro Ecumenico di Ottmaring dei Focolari, praticamente alla periferia di Augsburg, le cosiddette “Bruderschaften”. Wilfried Hagemann e don Giancarlo hanno celebrato insieme la santa messa della domenica seguente in presenza anche del pastore luterano Benjamin Lorenz e di rappresentanti della comunità evangelica di Mering. “Si sono potute cogliere le reazioni di tanti dei tedeschi luterani che erano per la prima volta in questa casa – ci dice don Giancarlo – esprimevano una grande stima per questa vita spesa per l’unità e di questo stile di fraternità che caratterizza la vita comune di questa casa”.
Domenica mattina tutti di nuovo nel centro pastorale della piccola parrocchia di Mering per la “Cena” celebrata dal pastore Benjamin Lorenz. Gli italiani e i tedeschi, i cattolici e i protestanti hanno pregato insieme, hanno ascoltato la Parola di Dio, resa ancora più accessibile dalla bellissima omelia del pastore luterano Benjamin Lorenz. “L’unità era cosi intensa e soprannaturale – affermava L.Q. del gruppo italiano – da sembrare impossibile non poter fare la comunione, era tuttavia facile offrire il dolore che se ne prova per accelerare il tempo dell’unità!
Il gruppo di Sant’Agata ha portato anche tre bellissime immagini, opera dell’artista Liliana Quadrelli, docente di affresco all’Accademia d’Arte di Rimini.
Come aveva scritto nel suo saluto il vescovo Francesco “Vivendo con Gesù in mezzo, presente per l’amore reciproco, ci si inserisce più vitalmente nella presenza di Gesù nella Chiesa: questo è un piccolo grande passo avanti verso l’unità visibile, quella per cui Gesù ha versato il suo sangue perché il mondo creda!
Giorni ed eventi brevi, quasi sfuggenti, eppure lunghissimi: si può giustamente affermare che l’incontro tra Rimini e Mering ha significato l’apparire di un «Kairos» in ogni singolo episodio. (r.e.)