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Ci scusi, Marianne

Marianne Faithfull

Qualche giorno fa si è spenta Marianne Faithfull, iconica protagonista della storia del rock e non solo. Marianne Faithfull venne a Rimini nel 1995 per esibirsi nel concerto inaugurale del Meeting di quell’anno. Ricordo, nell’auditorium della vecchia fiera, un’esibizione intensa da parte di un’artista carismatica che sapeva coinvolgere il pubblico anche solo con voce e chitarra.

Poi a un certo punto gli spalti cominciarono a svuotarsi (il concerto, a memoria, era gratuito o giù di lì), tra volontari stanchi dopo la lunga giornata nei padiglioni e chi voleva semplicemente finire altrove la serata nella vivace Rimini agostana.

Tanto che la Faithfull si fermò per esclamare uno sconsolatoEverybody seems to be leaving(“Sembra che tutti se ne stiano andando”). Continuò la sua esibizione con grande professionalità, ma a ogni spettatore che se ne andava mi sentivo in imbarazzo per quel che stava accadendo: non si poteva trattare così una leggenda della musica.

Non so se gliel’hanno spiegato quella volta, signora Faithfull, ma Rimini con la cultura è sempre stata un po’ pasticciona e distratta: ha tante virtù ma a volte non si rende conto dei simboli che ha davanti. È il caso del monumento romano usato per decenni come via di passaggio per i camion. O come quando quel grande regista di fama mondiale ritornò a Rimini e incontrò un vecchio amico, e questi dopo avergli raccontato le sue imprese imprenditoriali gli chiese: “E te cos’hai combinato?”.

Non è per cattiveria, è fatta così. Se lo faccia spiegare da quel regista, quando lo incontra lassù.