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Buonista sarà lei

Anche il Papa è un “buonista”? L’accusa ricorrente che ci piomba addosso ogni volta che si cerca di definire in termini di giustizia il tema dell’immigrazione dobbiamo questa volta assegnarla a Benedetto XVI? Dopo l’ennesimo dramma nel mare di Sicilia, nell’Angelus di domenica 31 agosto ha avuto parole forti, “Tutto ciò ci interpella e, mentre sollecita la nostra solidarietà, impone, nello stesso tempo, efficaci risposte”. E ancora: “i Paesi meta di immigrazione sono chiamati a sviluppare di comune accordo iniziative e strutture sempre più adeguate alle necessità dei migranti irregolari”. È arrivato il momento di mettere da parte il termine “buonismo” e guardare in faccia alla realtà? Quella “parolaccia” (da buonpensanti) trasmette un messaggio preciso: fino ad oggi milioni di “poveracci” sono stati sopportati in barba alle leggi e per cristiana pietà. Se ci ritroviamo con i mille problemi dell’immigrazione è per colpa dei cristiani, della caritas, dei volontari che con il loro atteggiamento di accoglienza hanno favorito il fenomeno.
In realtà la clandestinità è favorita da certe leggi e dalla politica delle sanatorie o dei decreti di flusso (che sono sanatorie camuffate) ed ha lo “scopo” di avere, col lavoro nero, manodopera a basso costo. È la strategia della “porta chiusa e finestra aperta”. Tutto ciò è tanto vero che il 93% degli immigrati presenti oggi in Italia è passato per un periodo di clandestinità. E alla fine è rimasto, perché di loro c’è bisogno. L’intero paese ha chiuso gli occhi per convenienza sulla realtà dell’immigrato ed intanto ha attinto a basso costo, al mercato del lavoro mondiale. Ha fatto arrivare milioni di persone, ma non le hai mai accolte davvero. Non si è preoccupato di integrarli, di dar loro una casa, favorendo, di fatto, la creazione di ghetti e la nascita di nuove forme di emarginazione e povertà estrema. Il mondo cattolico ha, con le sue forze, supplito a tante mancanze del ‘pubblico’, ma è bene ricordare a tutti (anche a chi governa ora) che certe politiche è vero che costano poco ed offrono molti vantaggi, ma poi presentano il conto degli arretrati. Tutti in una volta.

Giovanni Tonelli