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Anche online l’azzardo non è mai un gioco

IL TEMA. Mentre la Provincia è tristemente prima in Regione, c’è un nuovo fenomeno da fronteggiare

Il primato non ha nulla di invidiabile. Con centinaia di esercizi sul territorio dedicati alle macchinette, alcune migliaia di slot-machine, 1.769 euro spesi pro capite e 25 milioni giocati in un anno, Rimini è la prima provincia in Regione nel gioco d’azzardo. Alla cifra indubbiamente contribuiscono i turisti che d’estate affollano spiagge ed entroterra della Riviera riminese, ma in ogni caso si parla di numeri talmente alti da essere “ di fronte ad una vera pandemia” fa notare l’assessore ai Servizi Sociali del comune di Rimini Kristian Gianfreda.

In questo contesto, reso ancora più problematico da un’altra “vittoria di Pirro” (il 39% degli studenti riminesi ha giocato almeno una volta, il numero più alto registrato in Regione), si fa strada un’altra preoccupazione. Il gioco che perde la sua componente di spontaneità, di condivisione e di divertimento, nella sua versione d’azzardo è diventato un fenomeno sociale e culturale dagli impatti devastanti sul tessuto sociale ed economico, ma anche nelle persone dalle forti implicazione nelle relazioni e negli affetti.

Nel 2023, la raccolta complessiva dell’azzardo ha toccato i 150 miliardi di euro, superando il 7% del PIL nazionale. Anche la raccolta media pro capite si è impennata, salendo a 2.996 euro.

In questo quadro si notano delle preoccupanti anomalie nei piccoli comuni: 43 dei 50 comuni con la spesa più elevata hanno meno di 10.000 abitanti.

Mentre l’attenzione mediatica si concentra sulle grandi città, il fenomeno si diffonde silenziosamente anche in centri con popolazioni tra i 2.000 e i 9.999 abitanti, come ha fatto tristemente notare la seconda edizione del Libro Nero dell’azzardo online.

La fascia dei piccoli comuni, che rappresenta un quarto della popolazione italiana e il 41% dei comuni, mostra tendenze e anomalie significative che meritano attenzione.

Il rapporto si concentra in particolare sull’azzardo online praticato dai residenti nei 3.232 comuni italiani con popolazione compresa tra i 2.000 e i 9.999 abitanti.

In questi comuni, che ospitano il 25,5% della popolazione italiana (circa 15 milioni di persone), il volume lordo giocato nel 2023 ha raggiunto i 17,8 miliardi di euro, rappresentando quasi il 22% della raccolta complessiva da remoto a livello nazionale.

In 132 comuni italiani si è registrata una raccolta media annua pro capite almeno doppia rispetto alla media nazionale di 1.925,83 euro. Tra questi, 14 comuni hanno superato i 7.000 euro pro capite, con tre comuni del nord Italia ben oltre i 10.000 euro: Anguillara Veneta (Padova) con 13.073,15 euro, Calliano (Trento) con 12.749,77 euro, e Moniga del Garda (Brescia) con 11.402,27.

In Provincia di Rimini la giocata pro capite per la popolazione di età compresa tra i 18 e i 74 anni è decisamente più bassa rispetto alla media nazionale. La media provinciale è di 1.267,94 euro (Fonte: Federconsumatori).

Solo un comune si avvicina alla poco edificante media nazionale d11,70 euro. Seguono i vicini di casa di Misano Adriatico con 1.774,01 euro mentre sul gradino più basso del podio troviamo Bellaria-Igea Marina: con1.481,51 euro.

Al quarto posto c’è Cattolica: 1.381,94 euro. E Rimini? Il capoluogo di provincia è al quinto posto della poco individiabile graduatoria con 1.265,80 euro.

Coriano segue a distanza (1.181,45) mentrre decisamente più indietro sono Santarcangelo (865,05 euro) e Verucchio (773,41).

Il fenomeno del gioco d’azzardo online nei piccoli comuni rappresenta una questione complessa e preoccupante, con implicazioni economiche, sociali e criminali significative. Nonostante la bassa densità abitativa, queste comunità mostrano spese pro capite impressionanti, evidenziando distorsioni che richiedono un monitoraggio più incisivo.

La correlazione con fattori come il turismo e il riciclaggio di denaro da parte della criminalità organizzata rafforza l’urgenza di un intervento normativo mirato. – è l’opinione di Giovanni Del Mattino, co-fondatore di giocoresponsabile.info La sfida principale è trovare un equilibrio tra la regolamentazione del settore e la tutela delle comunità locali, contrastando i rischi di dipendenza e criminalità.

L’azzardo non è mai un gioco, neanche online e nemmeno nei piccoli comuni.