Home Cultura Almanacchi, meglio tardi che mai

Almanacchi, meglio tardi che mai

Calendari, meglio tardi che mai. Arrivano con qualche mese di ritardo ma con delle idee davvero interessanti, perché – si sa – un almanacco non è più solo un almanacco ma anche un album in cui guardare foto, un ricettario in cui sbirciare qualche manicaretto, un giornale dove leggere l’oroscopo e molto altro. Dopo il successo dell’anno scorso, con il debutto di Sapere e Sapori 2010, anche quest’anno il carcere di Rimini ha pubblicato un nuovo conta giorni dal titolo Ri-Valorizziamo 2011, frutto del lavoro svolto da un gruppo di detenuti di diverse etnie. L’intera iniziativa è inclusa in un progetto più ampio dal titolo “Progetto detenuti stranieri” che nell’arco di tutto l’anno si occupa dei detenuti da diversi punti di vista. Il tema che accompagna il 2011 è quello dei grandi personaggi che hanno lasciato il segno dal punto di vista della loro passione per le vicende umane, del loro impegno sociale e della loro genialità artistica. Coordinati dagli operatori penitenziari, da un insegnante dei corsi scolastici carcerari e da una mediatrice culturale, i partecipanti hanno approfondito gli aspetti legati alla vita e alle opere dei famosi come Madre Teresa di Calcutta, Ghandi, Nelson Mandela, Federico Fellini, Totò, Fabrizio De Andrè, Iqbal Masih. In questo modo i carcerati non solo hanno potuto partecipare ad un momento formativo ma sono venuti a conoscenza della vita e le opere di grandi uomini e donne. Ogni pagina del calendario riporta oltre alla biografia riporta anche una fotografia e degli acquerelli realizzati all’interno del carcere.
Di altro stampo è il calendario realizzato dalla tipografia La Pieve Poligrafica Editore di Villa Verucchio che ormai da diverse stagioni presenta il suo “dodici mesi” accompagnato da un evento pubblico di presentazione, quest’anno al Rockisland. “È un momento importante in cui rivedere e stare insieme ai nostri clienti”, spiega il responsabile Filippo Pedrosi. Il tema cambia ogni anno: si va dagli orologi ai mondiali di calcio, per passare agli strumenti musicali che accompagnano l’intero 2011: Music, il titolo del calendario 2011, “prendendo come accompagnatore e testimonial il magico chitarrista Jimi Hendrix, propone – aggiunge Pedrosi – una serie di immagini fotografiche di strumenti musicali usati” cioè vissuti e vivi, quasi una proposta all’osservatore alla partecipazione attiva, una voglia di coinvolgimento.” Quasi a dire che un calendario non serve solo a contare i giorni ma forse è qualcosa di più.
“Non si tratta di un semplice almanacco, preferiamo definirlo un oggetto di arredamento, una chicca che può avere solo chi la vuole davvero, insomma un pezzo d’elite che vogliamo rimanga tale.” Infatti, ogni Natale, dal 1998 in avanti (i primi furono calendari di chiese), delle 500 copie che vengono stampate, i clienti abitudinari non dimenticano di prenotarne una tutta per loro. Ma come mai un calendario così prestigioso esce a fine gennaio del nuovo anno?
“In realtà la prima volta il calendario uscì in ritardo per motivi di stampa, poi con il tempo è diventata una routine di buon auspicio e tale è rimasta.”

Marzia Caserio

Nella foto, la famiglia Pedrosi mostra il calendario-oggetto della Pieve