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A Rimini ’24 maggio – 50.000 sudari per Gaza’

24 maggio – 50.000 sudari per Gaza

Dopo il partecipato evento “L’Ultimo Giorno di Gaza”, che il 9 maggio scorso ha trasformato piazza Tre Martiri a Rimini in un luogo di silenziosa commemorazione e profonda riflessione sulle vittime più indifese del conflitto a Gaza, i bambini, il Coordinamento Rimini for Gaza torna a farsi sentire aderendo all’iniziativa nazionale “24 maggio – 50.000 sudari per Gaza”.

Promossa dalla giornalista Paola Caridi insieme a intellettuali del calibro di Tomaso Montanari e Claudia Durastanti, la mobilitazione, un secondo atto di ‘L’ulitimo giorno di Gaza’, consiste nell’esposizione, da finestre, balconi e sedi istituzionali, di lenzuola bianche. Un simbolo tragico e potente che richiama i sudari con cui vengono avvolti i corpi delle vittime della guerra nella Striscia di Gaza. L’invito è a tutta la comunità riminese e anche alle istituzioni locali. Anche Comune di Rimini e Asl hanno ricevuto in queste ore una richiesta di adesione da parte degli organizzatori. L’Amministrazione ha già concesso il patrocinio e l’Azienda sanitaria ha già aderito ufficialmente, “consentendo l’esposizione di lenzuola bianche dalle finestre dell’ospedale di Rimini”.

Una piazza vestita di memoria
Il 9 maggio, in occasione della Giornata dell’Europa, centinaia di cittadini riminesi hanno partecipato all’evento patrocinato dal Comune, che ha visto la posa a terra di 1375 vestiti da bambino, ciascuno numerato, a rappresentare le giovani vittime della violenza a Gaza. Un’installazione sobria ma fortissima nel suo impatto emotivo, che ha trasformato lo spazio pubblico in un tempo di ascolto e responsabilità.

“Ogni vestitino posato a terra rappresenta non soltanto un bambino vittima innocente a Gaza, ma anche la nostra determinazione a non restare in silenzio di fronte all’ingiustizia”, avevano dichiarato gli organizzatori. L’iniziativa, svoltasi in un clima di grande rispetto e partecipazione, era stata interpretata come un esempio concreto di quei valori europei – pace, solidarietà, diritti umani – che proprio il 9 maggio si celebrano.

Un’emergenza che non si arresta
Ma, come sottolinea il Comitato ‘L’ultimo giorno di Gaza’, “la situazione a Gaza è ulteriormente precipitata”. Dal 2 marzo 2025, nessun aiuto umanitario è più entrato fino a poche ore fa nella Striscia, ad eccezione di soli sette camion di farina. Le agenzie dell’Onu lanciano ora l’allarme più grave: 14.000 bambini rischiano di morire di fame nelle prossime 48 ore. Di fronte a una simile tragedia umanitaria, la società civile si mobilita di nuovo. E chiede alle istituzioni di non restare in silenzio.

Un lenzuolo bianco, un segno di civiltà
Esporre un lenzuolo bianco è un gesto semplice, ma carico di significato. Lo spiega bene Paola Caridi nella sua commossa “Elegia per i sudari di Gaza”: “Dare nome, e non dimenticarne neanche uno, è atto di resistenza. È tentativo, tenace, di conservare la dignità almeno dei morti. Quando persa è stata la strada per salvare i vivi”.

Molte amministrazioni comunali italiane hanno già aderito ufficialmente all’iniziativa del 24 maggio. Tra queste, il Comune di Vicenza ha parlato di “un gesto simbolico forte proposto dalla società civile a cui l’amministrazione comunale aderisce con convinzione”.

Non solo le istituzioni, ma tutti possono aderire con “il gesto simbolico di esporre lenzuola bianche il 24 maggio”, che “può diventare un messaggio potente di speranza e di riaffermazione dei valori umani su cui si fonda la nostra convivenza”. In un tempo lacerato dalla guerra, anche un lenzuolo bianco può diventare una bandiera di pace.