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Italian Exhibition Group – Matrimonio all’italiana

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Italian Exhibition Group – Rosso come il marchio di Vicenza. Verde per esprimere la filosofia green di Rimini. Sventola i colori rosso e verde su campo bianco: è il marchio della nuova società fieristica, nata dall’abbraccio tra Rimini Fiera e Fiera di Vicenza. Italian Exhibition Group è il nome in inglese – avvertono dal gruppo – “per sottolineare la volontà di essere protagonisti nei mercati internazionali”.
Gli attori dell’operazione preferiscono utilizzare il termine “aggregazione”, anche se, visti i numeri, sarebbe più corretto dire che fiera di Vicenza Spa è stata “assorbita” da quella del presidente Lorenzo “il Magnifico” Cagnoni: Vicenza è socio al 19% mentre Rimini detiene l’81% delle quote.
Ma che fiera sarà? L’accordo costituisce la prima operazione di sistema per il mondo fieristico italiano, il primo esempio nel Paese di integrazione tra società fieristiche. Con i muscoli che può mostrare, ItalianExhibition Group diventa il primo player in Italia per numero di manifestazioni organizzate direttamente.
“È la terza macro-tappa della storia riminese del dopoguerra” commenta il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. Non tutte le forze in consiglio comunale a Rimini hanno applaudito la “fusione”. Sei ore di dibattito per un via libera con 21 voti favorevoli, 6 contrari e 4 astenuti. Le critiche più accese arrivano dal capogruppo di Obiettivo Civico Luigi Camporesi che sull’operazione ha presentato a settembre due esposti ad Anac e Corte dei Conti.
La nuova società che ha in Lorenzo Cagnoni presidente del CdA e Matteo Marzotto (Presidente di Vicenza fiera, nella foto a dx con Cagnoni) vicepresidente, sventola i numeri. Una buona redditività e un fatturato pari a 35 mln per Vicenza e a 90 mln per Rimini. Secondo le previsioni, il nuovo soggetto avrà un fatturato netto pari a 120 milioni di euro nel 2017 e 135 nel 2018.
Una fiera in salute quella di Rimini, che farà dunque la parte del leone, seconda a Milano per dimensioni e redditività (unico leader italiano con 245 milioni di fatturato tra gli 11 soggetti fieristici europei, di cui 7 sono tedeschi), ma prima in Italia in quanto ad esposizioni proprie.
“Rimini fiera ha attraversato la tempesta della crisi e ne è uscita rafforzata” rilancia soddisfatto Gnassi. Nonostante i gufi e alcuni detrattori che mettono sempre in discussione i numeri prodotti, Rimini Fiera ha centrato gli obiettivi di fatturato nel triennio dal 2014: da preconsuntivo, il 2016 si chiuderà con circa 6,5 milioni di euro.
Il quartiere di Fiera di Vicenza, le fiere orafe e i brand resteranno invariati mentre Rimini porterà in dote i suoi cavalli di battaglia: il turismo, con il ttg, il food, con sigep e macfrut, le rinnovabili con Ecomondo e il wellness.
Per Vicenza – fiera con i conti in positivo e con manifestazioni non in concorrenza – la fusione è anche un’occasione per diluire il debito, visti gli investimenti sui padiglioni (per non essere “scippati”) soprattutto verso la Banca Popolare di Vicenza.
La fusione Rimini-Vicenza non ha analoghi:
di questo livello e con queste prospettive non ne esistono neppure in Europa. Una aggregazione in passato è stata realizzata tra due fiere svizzere (Basilea-Zurigo), ma con contorni più limitati. Il direttore di TRE-Tutto Rimini Economia, Primo Silvestri: “Un gruppo più forte diventa anche più competitivo, in Italia e sui mercati esteri, anche rispetto a sedi prestigiosi come Milano, Roma, Verona e Bologna”.
Finisce dunque la liason con Bologna di cui si parla (troppo?) da tanto tempo? “Siamo sempre per l’integrazione – ha detto il presidente Cagnoni, intervenendo ai microfoni della trasmissione «Tempo Reale» di RadioIcaro – ma ci deve essere una chiara convenienza per gli azionisti. Se c’è quella si procede, altrimenti si va in altra direzione”. Prossima tappa: la quotazione in borsa, sbarco nella primavera 2018. E il portafoglio fieristico di Italian Exhibition Group Spa si infoltisce subito di un nuovo ingresso: acquisiti dalla società Mantova In Srl i marchi Cosmofood e Golositalia, due manifestazioni del settore Food & Beverage organizzate a Vicenza e Montichiari (BS), oltre 100.000 visitatori e circa 1.000 espositori nelle ultime edizioni.

Paolo Guiducci