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Sophie, da Bellaria a stella del softball

Nuovo viaggio in giro per il mondo alla scoperta di notizie che riguardino Rimini e il territorio della nostra Diocesi. La prima tappa ci porta a Toronto, in Canada, dove uno dei principali quotidiani locali, il Toronto Star, ha intervistato il giocatore di baseball, Chris Colabello (nella foto). Il figlio di quel Lou che in via Monaco è ancora ricordato con molto affetto dagli appassionati del batti e corri, si è “confessato” in una lunga chiacchierata, a tratti anche molto divertente. Nato in America, ma cresciuto a Rimini, la città di sua madre Silvana, Chris ha iniziato a giocare a baseball proprio sull’Adriatico e ora, a 31 anni, ha avuto la possibilità di tornare a giocare nella Major League, il suo più grande sogno.
“Ogni giorno che passo sul campo da baseball è il miglior giorno della mia vita”.
Non importa se prima o poi, al ritorno dei giocatori infortunati che Chris sta sostituendo, il suo sogno potrebbe di nuovo tornare in stand-by.
“Godersi il momento, cercare di aiutare la propria squadra a vincere, è questo che mi importa. In fin dei conti, quella di tornare a giocare tra i professionisti è stata una vera e propria benedizione!”.
Da Toronto a Chicago per raccontare un’altra storia, quella di Sophie Bertocchi. Partita da Bellaria Igea Marina per studiare, Sophie ha scoperto anche il softball. A raccontare la sua vicenda è stato il Daily Herald, uno dei principali quotidiani della città.
“Il baseball è tanto americano quanto la torta di mele, ma a Geneva giocare a softball è diventata un’esperienza internazionale!” racconta Sophie. I primi contatti con questo sport a Stelle e Striscie, in realtà, sono stati, un po’ più incerti. “Sapevo che si giocava su di un campo a forma di diamante con una palla e una mazza. Non sapevo nient’altro. Anzi no, sapevo anche si giocava indossando un guantone!”. Durante il proprio soggiorno statunitense, Sophie si è gettata a capofitto nella maggior parte dei progetti scolastici disponibili, compreso il musical dedicato a Peter Pan, a cui ha preso parte nei panni di uno degli indiani. “Ho solo un anno e voglio provare tutto quel che è americano”. Come darle torto? Nel frattempo, speriamo che continui a tenere alto il buon nome dello sport cittadino oltreoceano.

Fabio Parri