Home Cultura Rotola e palleggia da 40 anni, ciao Tap in

Rotola e palleggia da 40 anni, ciao Tap in

Edito da ilPonte, il periodico della pallacanestro riminese è tra i più longevi della provincia. Ha raccontato quattro decadi di storia, dentro e fuori il palas

È entrato in campo per la prima volta nel febbraio 1984, da un’idea di Alberto Crescentini.

Da allora non ha più smesso di solcare i parquet di Rimini e provincia, accompagnando le gesta dello storico codice Fip 000122, identificativo del Basket Rimini, e delle minors della palla a spicchi provinciale. E diventando uno dei periodici più longevi della storia editoriale di Rimini.

Parliamo di Tap in, il periodico della pallacanestro riminese nel suo biancorosso scintillante, uno dei primissimi esempi di freepress in provincia, che ancora oggi accompagna lo spettatore alla partita del Basket Rimini, per fargli piacevolemente trascorrere i 10-15 minuti che precedono l’attesa palla a due, e informare gli appassionati della palla a spicchi in provincia.

“5 febbraio 1984: una sorprendente Marr riceve la visita della Benetton Treviso e sui gradoni del Flaminio fa la sua comparsa Tap-in. 4 febbraio 2024, giusto quarant’anni più tardi: Rbr deve vedersela con l’Apu Udine e nel vecchio palas il ‘giornalino del basket’ è ancora lì, con le finalità di sempre” ricorda Alberto Crescentini, decano del giornalismo sportivo riminese, per anni colonna del Resto del Carlino e grande appassionato di basket che ha avuto il merito di pensare al periodico. “ Abbiamo così trascorso quattro decadi vicini alla pallacanestro riminese, anche se il nome della testata è cambiato un paio di volte (Uno Tre Uno, Crabs News) prima di tornare all’originale, che poi è quello al quale siamo più affezionati. ammette il Cresc – Con la speranza di poter continuare a seguire le vicende dei biancorossi per tanti anni ancora”.

Otto pagine a colori (ma in passato la foliazione era più importante, 16 pagine e fino a 24), Tap in è in distribuzione gratuita a Rimini e provincia (edicole, palestre, bar, attività commerciali, ecc.) e al palasport Flaminio in occasione delle gare casalinghe di Rinascita Basket Rimini.

“Babbo” e capo redattore, Alberto Crescentini è sempre al timone del periodico, coadiuvato da Paolo Guiducci e dalla redazione de ilPonte (che di Tap in è il benemerito editore), con due ragazzi che si occupano della distribuzione brevi manuali.

Fin dalla nascita, il periodico è ricco di immagini, statistiche, interviste e informazioni, in particolare sul Basket Rimini che è la squadra di più alto “lignaggio” della provincia. Non mancano le rubriche: dai libri sul basket ai riminesi della palla a spicchi in giro per l’Italia

fino a raccontare le gesta dei personaggi che hanno fatto – e fanno la storia della pallacanestro riminese, magari dietro le quinte.

Nonostante le difficoltà che attraversa l’editoria, Tap in è ancora in forma – assicura Giovanni Tonelli che de ilPonte è il direttore ma lo trovate ogni quindici giorni sulle gradinate del Flaminio a tifare i biancorossi – e continua a scendere sul parquet per tenere vivo l’interesse per la palla a spicchi nel nostro territorio, dalla realtà di vertice al variegato e panorama delle minors”.

Se non c’era agli esordi delle Acli e della Sala Mostre (i primi eroici passi della pallacanestro riminese), e ha solo potuto raccontare con i protagonisti di allora la conquista della serie B da parte della Libertas e il nuovo mondo dell’A2 (1978), Tap in era in prima fila a festeggiare la prima volta in serie A1 (estate ‘84) e l’epopea dei ragazzini del ‘72, quelli dei cinque scudettini delle giovanili (record ancora imbattuto).

Sono gli anni della Marr superstar, che lascerà poi il passo (nello sport succede) a stagioni più deficitarie. Tap in racconta Alberto Bucci e Carlton Myers, Gian Maria Carasso e Piero Pasini. Intervista Israel e accende i riflettori su Larry Middleton, festeggia il record di punti segnati in una gara del Molleggiato. Applaude l’enfant du pays Righetti, versa una lacrima per l’addio di Carasso, l’arrivo del Granchio sulle canotte, l’epopea di German Scarone, piange per la morte del mitico patron Corrado Sberlati. E ancora l’era Capicchoni, la serie B, la svolta epocale di Rinascita Basket Rimini.

A 40 anni di età, Tap in è ancora lì, puntuale ad informare e intrattenere amanti della pallacanestro e dello sport.

Tommaso Cevoli