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Rimini, sei uno spettacolo

Annichiliti. Asfaltati. Massacrati. Un Rimini spettacolare ha sepolto sotto tre reti un Real tanto piccolo da far quasi tenerezza. Un derby stravinto dai ragazzi di Luca D’Angelo che sono apparsi più squadra, più gruppo. Un derby che mai come in questo caso esalta le doti di un tecnico che qualcuno troppo frettolosamente si è permesso di criticare. Perché se il Rimini ha travolto i “cugini” molto lo deve alla mossa di D’Angelo che al momento di sostituire l’infortunato Cardinale ha messo dentro non un altro centrocampista, ma bensì un trequartista come Ivan Buonocunto. Un Rimini che ha lottato con il coltello fra i denti per tutti i 96’ con un Onescu e un Valeriani assolutamente strepitosi. Soprattutto Daniel in mezzo al campo ha fatto le pentole e i coperchi recuperando palloni su palloni e buttandosi “dentro” ogni volta che ne aveva la possibilità. La sensazione è che D’Angelo abbia trovato un tesoro là in mezzo al campo, soprattutto se si pensa che tra Valeriani e Onescu non arrivano a fare 36 anni. La rete di Olcese e la doppietta di Ragatzu riconsegnano al Rimini i tre punti che lo spingono a ridosso del Teramo che deve recuperare una partita. Ma soffiare sul collo della capolista è sempre meglio che vederla da lontano, anche perché gli abruzzesi sanno che non possono sbagliare.
Se il Rimini è stato uno spettacolo, il Real è stato un pianto. Troppo altezzosa la squadra di Iacobelli che è entrata in campo convinta di fare una passeggiata e invece si è ritrovata un tir inarrestabile venirle addosso. E questa volta molte colpe le ha anche il tecnico campano che ha assistito impotente alla disfatta della sua squadra senza cercare di mischiare un po’ le carte.
Sorride a metà il Santarcangelo che in casa, contro il Miglianico, non va oltre l’1 a 1 incassando il pareggio proprio all’ultimo respiro dopo la rete del vantaggio firmata da Ambrosini. Un colpo che per i clementini non ci voleva e che li estromette dal sogno promozione. A meno che, domenica, non facciano il colpaccio sul campo della capolista Teramo che all’andata era uscita con quattro reti dal “Mazzola”. Impegno esterno anche per il Real che scende a Civitanova Marche contro una Civitanovese che è appena a due punti di distanza dalla squadra di Iacobelli e che, in casa, ha un ruolino di cinque vittorie, altrettanti pareggi e solo due sconfitte. Gioca al “Neri”, invece, il Rimini che ospita la Recanatese che lontano da casa è stata capace di vincere già cinque volte. Insomma, c’è da che stare attenti.

Francesco Barone

Nella foto, Jonathan Granito lascia partire l’unico tiro tra i pali della partita del Real Rimini (foto Nicola Serafini)