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Rimini-Santarcangelo, è già tempo di derby

Una partenza a metà. Nel senso che le prime due giornate di campionato hanno regalato alle “quattro sorelle” vittorie, sconfitte e pareggi. E domenica, al “Neri”, è già tempo di derby. E che derby! Perché a Rimini, che mercoledì ha presentato la nuova punta, Luca Gerbino Polo (13 reti negli ultimi tre campionati in Prima divisione) scenderà il Santarcangelo in quella che sarà la riedizione della grande sfida dello scorso campionato. Due squadre che hanno iniziato in maniera molto simile. Il Rimini prima ha battuto in casa la Sambonifacese (3-0) per poi perdere (2-1) in maniera immeritata con il Borgo Buggiano a causa di un erroraccio di Francesco Scotti e a un’espulsione sciocca di Gianluca Zanetti. Nonostante tutto i biancorossi, che erano passati in vantaggio con un rigore di Buonocunto, hanno creato almeno tre palle gol nitide ed è proprio questa certezza a tranquillizzare Luca D’Angelo.
“Abbiamo perso più per demeriti nostri che per bravura dell’avversario – spiega l’allenatore riminese – quello che mi fa star sereno è la prestazione che i ragazzi hanno messo in campo”.
Stesso discorso per i clementini che all’esordio sono andati ad espugnare un terreno difficile come quello della Pro Patria (0-3) per poi perdere in casa con la favorita numero uno del campionato, l’Alessandria. Ma se c’era una squadra che meritava i tre punti, era proprio quella gialloblù che (con Graziani) ha anche sbagliato un rigore a tre minuti dalla fine dopo che, Baldinini prima e Bezzi dopo, si erano visti salvare due gol praticamente fatti.
“È un peccato – conferma Alessandro Fabbri, difensore dei clementini –perché dopo una partenza a rilento abbiamo dominato in lungo e in largo. Se loro sono davvero i favoriti, allora anche noi possiamo puntare ai quartieri alti”.
Proprio Fabbri, domenica, tornerà in quello stadio dove ha mosso i primi passi.
“Sono riminese, tifo Rimini, quindi per me sarà un’emozione particolare. Spero di viverla meglio dello scorso campionato quando feci una magra figura perché mangiato dalla tensione”.
Sorrisi e lacrime anche da Bellaria, all’esordio all’Olimpico (il Nanni è chiuso per lavori) i biancazzurri hanno battuto (2-1) l’Entella per poi piegarsi alla Valenzana del romagnolo Roberto Rossi (2-0). Una sconfitta che comunque non scalfisce il grande lavoro che sta facendo Nicola Campedelli. A proposito di Campedelli, l’allenatore biancazzurro ha chiesto al fratello Igor, presidente del Cesena, la possibilità di giocare la gara di cartello con la capolista Casale al “Dino Manuzzi”, richiesta accettata.
Infine il San Marino, l’unica “sorella” ad avere un solo punto frutto dell’incredibile ko proprio di Casale (4-3) e del pareggio in rimonta (2-2) con il Mantova.
“Siamo una squadra molto giovane – chiarisce Mario Petrone, al suo secondo anno di fila sulla panchina biancazzurra – e per cui certi errori sono capibili ma non giustificabili. Sappiamo di avere un gap di esperienza nei confronti della maggior parte delle altre squadre, quindi le nostre armi devono essere la corsa, la determinazione, la voglia di emergere e soprattutto la concentrazione in ogni fase della gara”.
Armi che saranno fondamentali domenica nella gara che i titani affronteranno a Treviso con un’altra nobile decaduta del calcio italiano.

Francesco Barone