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Rimini: l’Università cresce sempre più e parla le lingue del mondo

Rn,01/02/05:universit‡, alma mater, aula magna ©Riccardo Gallini_GRPhoto
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©Riccardo Gallini_GRPhoto

Il Campus universitario di Rimini continua a crescere: 1.771 le immatricolazioni nel 20121-22, 94 in più rispetto all’anno accademico precedente. Le iscrizioni totali volano così a quota 5.087, anche qui in rialzo: +38 rispetto alla stagione 2020-1. E con il 17% di studenti stranieri sul totale degli iscritti (circa 900 unità), il Polo di Rimini è tra quelli con la percentuale straniera più alta di tutta Italia. Dei 4.250 studenti italiani presenti, il 34% proviene da fuori regione e il 75% da fuori provincia.
Attualmente il Campus conta 8 corsi di laurea, 1 magistrale a ciclo unico, 10 corsi di laurea magistrale e 1 dottorato di ricerca, con 167 docenti e ricercatori incardinati nella sede e circa 450 docenti complessivi (strutturati, in convenzione, a contratto).
Il Campus di Rimini è quello che dà migliori risultati ai laureati: il numero di occupati ad un anno dalla laurea è il più alto di tutta l’Emilia-Romagna, e sono molti gli studenti che comunque decidono di restare a vivere a Rimini terminati gli studi, seconda metà della regione universitaria dopo Bologna.
Sono alcuni dei dati che emergono da una indagine curata dal prof. Roberto Patuelli, e presentata lunedì in consiglio comunale a Rimini. Emerge dunque che “L’Università è una risorsa preziosissima per l’aspetto culturale di una città come Rimini – fa notare la vice sindaca Chiara Bellini – ma potremmo anche dire che pure Rimini è una risorsa preziosissima per l’Alma Mater di Bologna”.
Il tema “Università e Rimini” è tornato alla ribalta grazie ad un ordine del giorno dibattuto nell’ultimo consiglio comunale. Presentato dai consiglieri comunali Giuliano Zamagni, Edoardo Carminucci, Annamaria Barilari, Michele Lari, Marco Tonti e Manuela Guaitoli. Con 19 voti favorevoli, 3 contrari e 7 astenuti il Consiglio Comunale ha approvato l’ordine del giorno inerente: “l’Università a Rimini: situazione attuale e prospettive di sviluppo”.  La seduta tematica, senza interrogazioni, è stata interamente dedicata alla trattazione dei temi legati alla situazione attuale e alle prospettive di sviluppo dell’Università a Rimini. Dopo l’introduzione della Vicesindaca con delega all’università, Chiara Bellini, sono intervenuti Alessia Mariotti, presidente del Consiglio di Campus di Rimini e Simone Badioli, presidente di UniRimini. Nel corso della seduta il Prof. Roberto Patuelli ha presentato gli esiti della ricerca condotta dall’Università di Bologna (marzo-aprile 2021) sulle condizioni abitative degli studenti universitari e il loro impatto economico sui territori sede di campus.
Tre le caratteristiche di unicità del Polo riminese: l’occupabilità, l’aspetto fortemente innovativo dei corsi, e l’internazionalità. Non è tutto rose e fiori. Gli spazi, ad esempio. “Non sempre è possibile soddisfare tutte le richieste. Pharmacy, ad esempio, ha iscritto un centinaio di studenti su oltre 400 richieste arrivate” fa notare ancora la Bellini. Anche quello degli alloggi è una questione che si è acuita negli ultimi anni, e sulla quale l’Amministrazione Comunale di Rimini sta cercando di tamponare.
In ogni caso l’Università e gli universitari hanno pure un impatto con ricaduta economica a livello regionale.
Per questo e altri motivi, è importante riportare in Uni.Rimini (la società che affianca il Polo e ne favorisce lo sviluppo e l’integrazione con il territorio, ndr) i Comuni che ne sono usciti per ragione politiche (Riccione), quelli che non si sono mai neppure affacciati e allargare la base ai privati”.
A proposito di spazi: bollono in pentola alcune idee, il Rettore di Bologna ha visitato alcuni spazi (nel centro di Rimini) sui quali c’è la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di concedere un comodato d’uso gratuito o comunque una situazione di grande collaborazione. Anche a livello didattico le idee non mancano: allo studio un progetto fortemente innovativo, un corso di laurea e due master sulla digitalizzazione e data science, coinvolti Polo di Statistica e le più importanti aziende del territorio “che hanno accolto con entusiasmo questa idea”.
Paolo Guiducci