Nonostante lo sport di casa nostra viva ormai dai anni periodi negativi, vi sono suoi validi esponenti che ne tengono altissima la bandiera in giro per l’Italia. Basti pensare alla giovane Beatrice Ricchi, probabilmente il talento più cristallino che il softball riminese sia riuscito ad esprimere di recente. Infatti la 20enne atleta romagnola alla sua prima stagione trascorsa a La Loggia, in terra piemontese, ha conquistato lo scudetto dell’Italian Softball League, cioè il massimo campionato del batti e corri in rosa. Una soddisfazione immensa per una promettente atleta costretta ad abbandonare la sua città natale per continuare a giocare ad alti livelli, dato che le Titano Hornets (la squadra che l’ha lanciata in ISL) non esistono più.
Emozionata?
“Quando da piccola ho iniziato a giocare non avrei assolutamente pensato di conquistare un trofeo così importante. Poi, però, piano piano, crescendo, ti rendi conto che non è più solo un gioco e quindi ce la metti tutta per ottenere dei risultati positivi. Essendo il mio primo scudetto, l’emozione è ancora più grande”.
Questo trofeo l’hai vissuta come un traguardo dopo anni di sacrifici?
“Penso di essere ancora giovane per considerarlo un punto di arrivo. Quindi questo titolo è decisamente un punto di partenza, non solo per me ma per tutta la squadra”.
La Loggia ha vinto il primo campionato della sua storia al termine di una cavalcata trionfale. Ci avresti mai sperato in un simile risultato all’inizio dell’anno?
“Il manager Armando Aquiar è un vincente e non ha mai avuto dubbi sul nostro potenziale. Anzi ripeteva sempre: noi andiamo a vincere questo scudetto! Quindi era il nostro obiettivo primario”.
Come valuti le tue prestazioni?
“Penso di aver giocato un buon campionato. Ho chiuso la regular season con 333 di media battuta e 981 di media difesa. Purtroppo nei play off non sono riuscita a dare il massimo, soprattutto nelle semifinali contro Caserta. Però sappiamo che l’unione fa la forza: se una giocatrice non è in forma ce ne sono altre otto in campo che possono fare la differenza. E così è stato”.
Qual è stato il momento che ha dato una svolta alla vostra annata?
“Sicuramente il concentramento che abbiamo disputato a Bologna. Lì ci siamo rese conto delle nostre potenzialità, giocando contro squadre di altissimo livello come Caserta e BlueGirls. Dopo quella fase abbiamo acquisito molta più fiducia, fino a raggiungere lo scudetto che sapevamo essere alla nostra portata”.
Ti sei ambientata subito bene in Piemonte?
“Devo ammettere che i primi mesi sono stati abbastanza duri anche perché era la mia prima esperienza fuori casa. Di Rimini all’inizio mi mancavano amici e famiglia, però col passare del tempo andava sempre meglio. Tant’è che alla fine la situazione è cambiata: infatti in principio non vedevo l’ora di rincasare poi invece, quando è arrivato il momento di tornare, non volevo più andarmene”.
Chiusa l’avventura con le Hornets, perché hai scelto la compagine piemontese?
“Avevo ricevuto anche altre offerte. Alla fine la mia scelta è ricaduta su La Loggia perché è una squadra che mi è sempre piaciuta. Direi che ha superato la aspettative, non solo come team ma anche come società”.
Talento, numeri e testa sulle spalle non le mancano. Nei tuoi progetti c’è spazio per un’esperienza all’estero?
“Non ho progetti riguardo un’esperienza all’estero, ma mai dire mai. Chissà, magari in futuro. Adesso spero di essere riconfermata a La Loggia anche il prossimo anno. Mi sono trovata veramente bene, non solo sotto l’aspetto del gioco. Quello che ho trovato è un ambiente sereno, caratterizzato da persone molto disponibili. Poi la squadra è semplicemente fantastica. Siamo una grande famiglia”.
Matteo Petrucci