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Quell’asfalto graffia troppo

Via quell’asfalto graffiato, pericoloso e causa di molte cadute, soprattutto in bicicletta. Una buona notizia arriva sulle strade, in particolare nei “punti neri” delle arterie provinciali: l’asfalto antisdrucciolo è stato “spalmato” al posto di quello graffiato, posato in prossimità di curve pericolose e negli incroci già teatro di decine di incidenti, con morti e feriti. La soluzione adottata sta ricevendo l’“ok” da tutti, mentre quello graffiato aveva avuto il consenso degli automobilisti ma la maledizione di motociclisti e ciclisti. Tratti di asfalto graffiato sono già stati sostituiti sulla provinciale 10 Cagnona dopo l’abitato di San Mauro Pascoli dalla sommità del cavalcavia dell’autostrada fino a dopo l’incrocio con la via Bellaria, davanti alla zona artigianale e nella curva di Ca’ Olmina. Sulla provinciale 11 (quella che da Savignano porta a Sogliano) sono stati rifatti tratti di asfalto antisdrucciolo in una pericolosa curva fra Ribano e Montalbano, e in due pericolosissimi tornanti a San Martino in Converseto fra Borghi e Sogliano. “Si tratta di uno strumento per cercare di dare più sicurezza agli utenti della strada. – assicura il dirigente del settore viabilità della provincia, Leopoldo Raffoni – Un nuovo tipo di asfalto che ha un’elevata rugosità, conferitagli dalla durezza della graniglia basaltica, una roccia molto spigolosa che mantiene nel tempo le caratteristiche geometriche. A differenza delle rocce calcaree della nostra zona che si levigano con il continuo passaggio dei pneumatici. La roccia basaltica arriva dalle Alpi ed è di colore nero, a differenza della nostra che è bianca. Viene mescolata con una particolare emulsione gommata in grado di attaccarla anche se tocca in pochi punti”. In pratica è un nuovo manto d’asfalto sicuro come il graffiato, dura di più nel tempo, non ha le controindicazioni fatte presenti da ciclisti e motociclisti. L’unica controindicazione è il costo, molto elevato, dieci volte maggiore del graffiato. È presto per stilare una statistica, ma fino ad ora in quei tratti non si sono verificati incidenti e gli strumenti di misura evidenziano la sua alta qualità. Raffioni però sottolinea un altro aspetto. “Se tutti rispettassero i limiti di velocità e quello che la segnaletica prescrive, ci sarebbero un mare di incidenti in meno. Ma senza i giusti comportamenti tutto il nostro sforzo rischia di essere vanificato: per le strade provinciali in quattro anni e mezzo abbiamo già speso 235 milioni di euro”.

Ermanno Pasolini