Home Attualita Quando si dice… il peso della cultura

Quando si dice… il peso della cultura

L’estate sta finendo, la Provincia di Rimini sta chiudendo. Amara rima che oltre ad un sorriso strappa più di un’incertezza sul futuro. Non ci vergognamo di dire che non ci abbiamo capito molto di quello che accadrà nel futuro della Provincia di Rimini, l’unica cosa certa sino a questo momento è il nome del presidente: il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, per il resto ancora si brancola nel buio. Rimarranno in capo al nuovo ente di secondo grado alcune funzioni di area vasta: pianificazione di territorio, ambiente, trasporto, rete scolastica, edilizia scolastica; e controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità.
Ma sono molti i nodi ancora da sciogliere, e stiamo parlando di grossi nodi, come la “Cultura”. Basti pensare che da via Dario Campana alla Cultura sono stati erogati: 632mila euro nel 2010, 545mila nel 2011, 485mila nel 2012, 292.350 nel 2013, 204.555 nel 2014, per un totale di quasi 2milioni e duecentomila euro in 5 anni. I fondi complessivamente sono stati ridotti di un terzo nell’ultimo quinquennio.
Dagli uffici della Provincia ci fanno sapere che sulla Cultura ancora nulla è certo. Il 12 luglio dalla Regione Emilia Romagna avrebbero dovuto comunicare se e quali altri settori sarebbero rimasti in capo agli enti di secondo livello, ma nulla di fatto. Il terremoto politico che ha colpito la Regione non ha certo aiutato il Governo bolognese a prendere delle decisioni. Un’altra dead line era fissata per metà ottobre ma visto come stanno andando le cose e i ritardi nelle elezioni regionali non è plausibile che questa data porti qualche frutto. Allora si attende che la bufera passi, anche se in Provincia ipotizzano che in una prima fase la Cultura possa rimanere a Rimini, altro discorso è la questione delle risorse. In poche parole, ci possiamo anche tenere la Cultura (considerandola cosa buona e giusta) ma poi bisogna vedere quanti soldi quelli della Regione metteranno nel nostro portafogli.

Alcuni numeri
Stando agli ultimi dati disponibili, relativi al 2014, la Provincia ha premiato lo spettacolo che ha raccolto complessivamente i contributi maggiori 97.500 euro, segue il sostegno all’associazionismo culturale con circa 30mila euro in meno (67mila). Una sorta di controtendenza se si pensa che nei 4 anni precedenti la fetta della torta più grande era sempre toccata alle associazioni culturali a discapito dello spettacolo – 119.500 contro 116.250 nel 2013; 200mila contro 155mila nel 2012; 240mila contro 185mila nel 2011; e 280mila contro 185mila nel 2010 quando si è raggiunta la differenza massima di 95mila euro. In particolare sono state Rimini, Bellaria, Santarcangelo e Riccione ad accaparrarsi le fette più grandi di contributi, ma con qualche sorpresa. Nel 2013 per esempio Riccione con i suoi 77.500 euro ha superato Rimini che si è fermata a 43.020 euro. Rimini si è fatta superare anche da Santarcangelo, che arriva a quota 56mila (50mila solo per Santarcangelo dei Teatri), ma non da Bellaria che si ferma, invece, a 17mila euro, 15mila dei quali al Bellaria Film Festival. Se pensiamo che nel 2013 l’Associazionismo culturale è stato foraggiato con 119.500 euro si nota come quasi tutto sia stato raccolto da tre realtà: Riccione Teatro 32mila, Santarcangelo dei Teatri 50mila e Bellaria Film Festival 15mila, in totale 97mila. Questo vuol dire che a tutte le altre realtà associazionistiche sono rimasti 22,500 euro.
Ma torniamo a Rimini: dei poco più di 43mila euro la fetta maggiore è spettata all’Associazione Culturale Motus con 15mila euro (attività di produzione e promozione di spettacolo – teatro, musica, cinema, danza), segue il Cartoon Club con 8.250 euro; il contributo più basso è andato all’Associazione E’Scaion che gestisce il Museo della Piccola Pesca e delle Conchiglie di Viserbella. Coriano con CorTe non ha preso contributi. Nella cittadina della Valconca nel 2013 sono arrivati complessivamente 7mila euro, 3mila euro per la Biblioteca Battarra che gestisce i centri di lettura di Gemmano Montecolombo, Montescudo, Montefiore Conca, Ospedaletto, Saludecio, San Clemente; un piccolo colpo al cuore per la Battarra che sino a un anno prima riusciva a prendere 7mila euro. Il premio “piccola fiammiferaia della Provincia” lo assegnamo al Comune di San Giovanni in Marignano che dall’Ente di via Dario Campana ha preso zero; seguito da Saludecio che si è accaparrato 500 euro per la creazione del logo della Biblioteca, attività culturali e incontri di promozione della lettura.

Due casi speciali
Due casi che vanno menzionati per la loro particolarità sono quello di Riccione Teatro e Santarcangelo dei Teatri nei quali – nel 2013 – la Provincia di Rimini era socia. In questo caso i contributi sono stati erogati sottoforma di “Quota associativa”, 32mila euro a Riccione e 50mila a Santarcangelo. Inoltre, a Riccione nel 2012 in corrispondenza del TTV i contributi della Provincia sono stati due: la quota associativa di 40mila euro e 15mila come contributo all’Associazione Riccione Teatro (45mila, alla stessa voce, sono arrivati dalla Regione). Sempre Riccione Teatro nel 2011 (pur non essendoci il TTV che si manifesta ad anni alterni) si è accaparrata: 40mila euro di quota associativa e 27mila euro all’associazione Riccione Teatro (50mila dalla Regione). È la manifestazione che a Riccione ha preso più contributi in assoluto. Manca all’appello il Premio Ilaria Alpi. Santarcangelo dei Teatri ha raccolto 77mila euro come quota associativa nel 2012, stessa cifra nel 2011.

Angela De Rubeis