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Il pedagogista della Perla

IL PERSONAGGIO. Il professor Luigi Mancini, stimato insegnante riccionese, fu grande collaboratore di Maria Ceccarini ed ebbe un ruolo decisivo nella nascita del Giardino d’Infanzia. Un nuovo libro ne riporta alla luce la figura

Una figura che ha significato tanto per la storia di Riccione ma che, allo stesso tempo, si è persa nei ricordi, rimanendo sconosciuta a molti. È quella del professor Luigi Mancini (nell’immagine), importante insegnante e pedagogista che ebbe un ruolo decisivo a Riccione non solo come educatore, ma anche per il suo contributo alla nascita e crescita del Giardino d’Infanzia riccionese, voluto dalla benefattrice americana Maria Ceccarini di cui, proprio Mancini, fu stretto collaboratore e pedagogista ispiratore. Una figura che viene riportata alla luce dal nuovo libro dello scrittore riccionese Fosco Rocchetta, Il riccionese Luigi Mancini 1849-1916.

Stimato pedagogista di Maria Ceccarini (La Piazza Editore, 2024) che racconta proprio del suo ruolo attivo nella crescita educativa, e quindi socio-culturale, della comunità della Perla Verde. Libro di cui riportiamo alcuni estratti.

“Con questo saggio vorrei contribuire a sottrarre dall’oblio, ravvivandone la degna memoria, la figura di un intellettuale riccionese che tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi del Novecento ha avuto un ruolo basilare nella crescita civile, sociale e culturale della nostra città. Mi riferisco al Professor Luigi Mancini (Riccione 13 giugno 1849-Riccione 24 aprile 1916), prima valente maestro elementare a Riccione, Corpolò e Santa Giustina, frazioni di Rimini, a Cerignola in Puglia, poi insegnante di pedagogia e lingua nel liceo Nolfi di Fano e ancora apprezzato direttore didattico in varie scuole, tra cui la Scuola Normale Regia di Sacile in Friuli, la Scuola Superiore di Matera in Basilicata, la Scuola Normale di Ravenna. Eppure questo studioso, dai vasti ed eclettici interessi storico-letterari e autore di diversi libri e saggi conservati in molte Biblioteche d’Italia, è poco conosciuto a Riccione, salvo presso una cerchia ristretta di addetti ai lavori nel campo delle scienze pedagogiche e dei servizi educativi. Il suo nome, invece, è strettamente legato agli eventi riccionesi relativi al Giardino d’Infanzia, essendone stato il pedagogista ispiratore e primo collaboratore e assistente di Maria Ceccarini. A tal proposito, la stampa periodica dell’epoca lo definì l’autentico ‘Deus ex machina’ di quella nuova, pregevole istituzione”.

Il Giardino d’Infanzia

“Sorse in un tempo in cui in Italia ed Europa si andavano sempre più affermando nuove concezioni pedagogiche, nel clima del Positivismo ottocentesco. In primis, quelle ‘fröbeliane’, attinenti cioè al pedagogista tedesco Friedrich Fröbel (1782-1852), definito ‘il pedagogista del Romanticismo’ e ritenuto il fondatore dell’educazione della prima infanzia. Com’è noto, il 10 novembre 1891, venne inaugurato il Giardino d’Infanzia Maria Ceccarini, un asilo costruito e arredato a totale carico della benefattrice di Riccione, Mary Boorman Wheeler in Ceccarini. In questo edificio e attiguo giardino, ove hanno trascorso i primi anni di vita e si sono formate generazioni di riccionesi, si svolge tuttora un proficuo insegnamento rivolto ai bimbi in età prescolare. Difatti, a ragion veduta, fissati nel regolamento, furono attuati quei concetti e idee innovative, fatte proprie dalla Ceccarini, donna colta e sensibile, che aveva maturato a Roma, centro di diffusione del fröbelismo, dove lei in prevalenza risiedeva. Per rispondere in modo conforme a quei criteri didattici, era stato dunque creato nel vecchio paese, sulla Flaminia, uno spazio educativo multifunzionale. Quivi, nel rispetto della loro naturalezza e spontaneità, i fanciulli in età prescolare potevano giocare, fare attività manuali e socializzare, guidati da un precettore. In base allo statuto erano accolti bambini di ambo i sessi dai tre ai sei anni ‘ per impartir loro quell’educazione, più che istruzione, e quei principi di rettitudine, di onestà e di veracità nonché di pulizia, cortesia e considerazione gli uni per gli altri tanto necessari per il benessere della società’. E ciò, in sintonia con i dettami del Kindergarten, ossia il ‘giardino dei bimbi’, ideato e realizzato dal citato pedagogista, asilo in cui il gioco era il perno di quel metodo educativo. Una scuola materna all’avanguardia per quell’epoca, che forniva un’istruzione innovativa rispetto ai modelli allora prevalenti, incuranti dell’indole e delle tendenze del bambino, e mirati anzitutto al suo indottrinamento. A Riccione, in quel tempo ancora misera borgata riminese, distinta nelle due parrocchie di San Martino e San Lorenzo in Strada, con un alto tasso di analfabetismo, era nata una nuova e lodevole realtà scolastica. Era gestita in base a principi laici, veri baluardi dell’istituzione, voluti e inseriti nello statuto dalla filantropa newyorchese col supporto teorico e operativo del suo valido e leale pedagogista, il Professor Luigi Mancini”.

La figura del professor Mancini

“Uno studioso riccionese che fu molto stimato e apprezzato per le sue qualità di scrupoloso insegnante e valido pedagogista in varie città italiane del Nord e del Sud, e che fu testimone oltre che partecipe delle profonde trasformazioni socioeconomiche in atto nella sua amata Riccione, a partire dagli ultimi decenni dell’800, fino allo scoppio della Grande Guerra (1914). […] Un uomo di ampia e poliedrica cultura che è pressoché ignoto nella sua città natale, mentre suoi discendenti si sono distinti per il loro impegno in attività imprenditoriali e turistiche. […] Il 10 novembre 1891 lo troviamo a fianco di Maria Ceccarini in occasione dell’inaugurazione del Giardino d’Infanzia donato alla città dalla filantropa statunitense, della quale è un valido e fidato collaboratore. In quella circostanza pronuncia un sentito discorso sulle finalità di quella nuova istituzione fondata su principi laici e l’adozione del metodo educativo riconducibile in buona parte al ‘fröbelismo’, di cui è un entusiasta sostenitore.

Inoltre l’intellettuale riccionese riteneva che in Italia fosse utile la formazione di un insieme di insegnanti e di direttori, al fine di integrare quel criterio nella scuola e nella tradizione didattica italiana. Nell’articolo Ville sul Lido di Riccione nel 1893, pubblicato in Luigi e Carlo Tonini, Guida del Forestiere nella città di Rimini, 1893, a fianco di quelle dei principali maggiorenti del paese, in gran parte proprietari forestieri, viene citata la villa del Professor Luigi Mancini.

Una succinta nota della rivista riminese Il momento del 25 maggio 1910 descrive la presenza a Santarcangelo del Prof. Luigi Mancini ‘della Regia Università di Pisa, che inaugura con uno splendido discorso il nuovo asilo’, rimarcando quindi un ruolo in quel prestigioso ateneo toscano. […] Occorre rilevare un rapporto di carattere personale che intercorse tra Maria Ceccarini e Luigi Mancini. In verità costui, fratello della defunta Letizia, madre di Ersilia Tonsini, era lo zio della bimba adottata dalla benefattrice americana”.