Cent’anni fa ricordando la nascita di questa rubrica (26.09.1982), concludevo con un’occhiata nazionale. Il Governo tagliava le spese, ma la Regione elargiva 357 milioni al concorso ippico Pavarotti di Modena. Darsi all’ippica non è in fin dei conti un cattivo consiglio, era la triste consolazione. Al Governo c’era dal 28 giugno Giuliano Amato. La sua manovra finanziaria fu di 93.000 miliardi di lire. Nei dieci anni della rubrica, e non per colpa mia, il debito pubblico è passato dal 64% del Pil al 105,2. L’11 luglio hanno cominciato a privatizzare con Iri, Eni, Enel ed Ina. L’anno dopo, il 28 aprile, nasceva il governo tecnico quadripartito di Carlo Azeglio Ciampi.
Nel 1992 ricordavo l’eroica impresa turistica di un Kursaal di cartapesta, di fronte al Grand Hotel. Quest’anno abbiamo avuto la Grande Ruota Panoramica. Nel 1992 per studiare il problema del traffico cittadino, si era andati a Barcellona a vedere come lo si era risolto là. Adesso è cambiata la mèta, Friburgo. Nel 1992 come nel 1982 si continuava a discutere del turismo in crisi. Il nuovo era che giungemmo alla rissa e agli insulti. Per i giovani, ci avevano promesso ostelli in cui ospitare i saccopelisti di antica memoria. Grazie a cronisti un pò affrettati, l’estate ’92 aveva omologato tutti i giovani nella categoria dei delinquenti.
Walter Veltroni, anziché andare in missione in Africa come promesso, fa pure il romanziere, tirando in ballo l’isola delle rose davanti alle coste riminesi, demolita dallo Stato nel 1969. La colpa non è nostra, il sospetto era che si volesse realizzare lì sopra, in acque extraterritoriali, un casinò. La presentazione del libro veltroniano è stata accompagnata da varii ricordi letterari, dove non abbiamo trovato richiami al nostro maggior narratore contemporaneo, Piero Meldini che nel 1996 proietta in una scena secentesca un giudizio sempre attuale: Rimini è una “Città ingrata, più contenta delle altrui disgrazie che delle proprie fortune, cieca ai meriti, insensibile all’ingegno. Patria disgraziata!”.
Ho ritrovato le “Prediche inutili” di Luigi Einaudi, ritagliate dal Corrierone oltre mezzo secolo fa. Il foglio milanese le ha riproposte in volume quest’anno a conferma della validità di quell’aggettivo. In collana c’è pure Alcide De Gasperi. Una sua frase messa in pubblicità è stata poi usata dal Presidente Mario Monti: “Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista alle prossime generazioni”. Prediche inutili. [1093]
Antonio Montanari