Home Vita della chiesa Pellegrinaggio diocesano in Terra Santa. Quell’Ave Maria ad Ain-Karem

Pellegrinaggio diocesano in Terra Santa. Quell’Ave Maria ad Ain-Karem

fine 2015, pellegrini di Rimini in Terra Santa

fine 2015, pellegrini di Rimini in Terra Santa

Il lento passo sulle pendici del monte di Ain-Karem, alla periferia di Gerusalemme, per giungere al santuario del Magnificat; la voce del vescovo Francesco Lambiasi che guida nella preghiera del Rosario i 130 pellegrini della diocesi di Rimini; il sole invernale che trascolora tra i canti de muezzin islamici di una piccola moschea e si mescola con le musiche yddish e gli odori delle spezie di un negozietto ebraico; questa è forse una delle foto più belle ed intense del pellegrinaggio diocesano in Terra Santa, svoltosi dal 26 dicembre al 2 gennaio scorsi, sotto l’attenta regia di Ariminum Viaggi e dell’agenzia di accoglienza del Patriarcato Latino di Gerusalemme. Un pellegrinaggio voluto dal Vescovo nell’anno della Missione Diocesana e del Giubileo della Misericordia, che, malgrado i timori dovuti ad infondati allarmismi mediatici, ha avuto un forte riscontro di partecipazione con ben sette sacerdoti a capo dei gruppi di pellegrini delle loro comunità.
Già alla partenza il folto gruppo di partecipanti ha sperimentato lo spirito di adattamento tipico del pellegrinaggio: il ritardo del volo (causa la nebbia) ha imposto una variazione nella celebrazione della Messa che avrebbe dovuto avvenire la sera a Betlemme. Nell’atrio dell’aeroporto, anche con il pronto aiuto del personale dello scalo riminese e la partecipazione incuriosita di alcuni turisti russi in partenza, è stato allestito di tutto punto un altare da campo ed il Vescovo, con i suoi sacerdoti, ha celebrato la Messa di santo Stefano.

Le giornate del pellegrinaggio si sono tranquillamente snodate secondo il programma con le visite ai luoghi Santi di Gerusalemme, Betlemme e Nazaret. Alle visite religiose ed alle celebrazioni hanno fatto da contrappunto veri e propri momenti di incontro con personaggi eminenti delle comunità arabo/cristiane locali come l’udienza con il Vescovo ausiliare arabo di Gerusalemme William Shomali, o la visita agli scavi del tempio erodiano con l’archeologo francescano di fama mondiale Padre Alliata.
Un momento emozionante è stata la visita al parco-memoriale della Shoah ebraica di Yad Vashem, in cui il Vescovo, inginocchiato, ha voluto rendere tributo alla memoria al nostro concittadino Ezio Giorgetti, che insieme a Oscar Carugno e a mons. Emilio Pasolini, salvò dalla deportazione nazi-fascista un gruppo di Ebrei croati. Le autorità israeliane hanno piantato un albero nel parco del memoriale e posto una targa per ricordare questo episodio riminese di coraggio, fede e solidarietà umana.
La fine dell’anno è stata celebrata e salutata, in via eccezionale, al santuario del Monte delle Beatitudini, proprio per invocare la pace attraverso le parole stesse di Gesù «beati gli operatori di pace». Allo scoccare della mezzanotte, sullo sfondo del Lago di Galilea illuminato dai fuochi di artificio, teatro della missione di Gesù e della chiamata dei primi discepoli, i pellegrini hanno acceso ciascuno una candela riconfermando la propria fede ed il desiderio di approfondirla.
Un’esperienza che ha lasciato una profonda eco nello spirito di chi ha partecipato, qualunque fosse il proprio stato d’animo di partenza: fede, ricerca o intenso interesse culturale.