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Parrocchie nel progetto di Zone pastorali

Novità nella cura e nel servizio di alcune parrocchie: Viserbella, Sant’Ermete, la Riconciliazione di Rimini e San Martino Monte l’Abate. Il Vescovo nei giorni scorsi ha accolto la rinuncia a parroco di don Domenico Valgimigli (76 anni), parroco di Gesù Nostra Riconciliazione, e di don Benito Montemaggi(75 anni), parroco di Viserbella, per limiti di età e per qualche problema di salute.å
Parroco di Viserbella è stato nominato don Daniele Giunchi (40 anni, nella foto a sx), che collaborerà con i sacerdoti della Zona Pastorale. Don Giunchi mantiene il compito di Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano e di quello di Pastorale Giovanile.
Don Benito Montemaggi, che risiede nella sua abitazione di San Mauro Pascoli, per quanto possibile collaborerà con i sacerdoti della Parrocchia di Santarcangelo.
Parroco della Riconciliazione è invece nominato don Giuseppe Maioli (67 anni, nella foto al centro), fino ad oggi parroco a Sant’Ermete. Don Valgimigli, continuando a risiedere in parrocchia, collaborerà con don Maioli.
Le Parrocchie di Sant’Ermete e di San Martino dei Molini sono affidate insieme al ministero di don Paolo Lelli (51 anni) e don Stefano Vendemini(66 anni, nella foto a dx).

Don Tarcisio Tamburini (60 anni), parroco di Santa Maria Mater Ecclesiae (Primo Maggio), si prenderà cura anche della parrocchia San Martino Monte l’Abate, fino ad ora affidata al servizio di don Vendemini.
Pur nella graduale diminuzione del numero dei sacerdoti, – scrive il Vicario generale don Luigi Ricciriusciamo a rispondere alle esigenze pastorali delle comunità parrocchiali per la generosità e la disponibilità che il Vescovo riscontra nei sacerdoti.
Quindi è doverosa una viva gratitudine sia ai parroci che vi hanno svolto il ministero finora sia a quelli che iniziano”
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Il Vicario confida di trovare “ugualmente nelle Comunità parrocchiali, aiutate anche dai sacerdoti, maturità di fede, cordiale accoglienza e collaborazione.
Solo così ogni necessario avvicendamento, pur faticoso, segnerà una nuova positiva ripartenza, per noi sacerdoti, per le parrocchie e per le Zone Pastorali”
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