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Nut job, noci e nocciole non da egoisti

Le apparenze ingannano: a guardare lo scoiattolo Spocchia, protagonista del film d’animazione Nut Job – operazione noccioline, si direbbe che è un solitario egoista (a suo fianco c’è solo un topo silenzioso, ma lo sfrutta principalmente per le sue “ruberie”) per nulla propenso alla condivisione del cibo con gli altri roditori del parco. Eppure Spocchia avrà occasione di far valere il suo inatteso altruismo proprio durante il recupero di una quantità enorme di frutti da sgusciare, necessari per il sostentamento invernale della comunità. Del resto il cibo manca proprio per colpa di Spocchia che ha provocato la distruzione del grande albero che conteneva le scorte di cibo, ma quando il roditore si trova davanti ad un negozio di frutti a guscio, scatta prima l’avidità individuale, poi il suo atteggiamento si trasforma per l’evolversi di rocambolesche situazioni che coinvolgono anche una banda di umani lestofanti.
Il cartoon, diretto da Peter Lepeniotis che ha esperienze varie da animatore (da Casper a Toy Story 2 e che ha qui “allungato” il suo precedente corto animato Surly Squirrell, è gradevole quanto basta per assicurare divertimento ai più piccoli a cui il film è principalmente dedicato, con l’utile lezione di non farsi dominare dall’individualismo, Si poteva magari evitare il tormentone finale musicale di PSY con il suo lacerante successo “Gangnam Style” (la Corea del Sud è coproduttore, accanto a Canada e Stati Uniti…) in versione animata e anche quel fastidioso ricorrere a rumori corporali che non rendono “elegante” un film d’animazione.
Già previsto un secondo episodio ma non vedrà la luce prima del gennaio 2016: intanto cominciate a mettere da parte noci e nocciole…

Il Cinecittà di Paolo Pagliarani