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Nel brodo neospiritualista

Scrivo ad un settimanale cattolico, chiedendo un’attenzione ‘laica’.

Forse ho ancora qualche spiraglio di fiducia nella possibilità di una comunicazione onesta.

Affronto subito il tema: il proliferare abnorme (qui a Rimini, a casa nostra ma credo ovunque) di un brodo di coltura neo-spiritualista, già anticipato da quel personaggio comico degli anni Novanta che portava a spasso un legno chiamandolo ‘Quelo’. (Lo cito perché il temine ‘neospiritualista’ mi pareva conferire eccessiva dignità ai soggetti in questione e perché sta ad indicare che il problema esiste da almeno un trentennio). Due anni e mezzo di pandemia, con tutto il contorno che li ha connotati, hanno sicuramente favorito questa brodaglia.

So che la Chiesa è sensibile al problema, so che esiste un Osservatorio diocesano sulle sette. Cosa mi muove a scrivere questa lettera? Non solo il senso civico, e un normale fastidio di cittadina, ma piuttosto l’aver osservato alcune esistenze che da questa brodaglia sono state assorbite. Casi tragici.

Quello che vedo è che sul malessere e sulle manchevolezze di un Sistema Sanitario (in particolare la dubbia prestazione della Medicina del Territorio) si è aperta una voragine di prestazioni ‘alternative’, selvagge, prive di protocolli e di tracciabilità, laddove vengono smerciate pseudo-conoscenze da personaggi che se la giocano tutta. Diciamo una sorta di ‘Legione straniera’ della salute, terra di nessuno.

Alcuni termini? Prestazioni olistiche, consapevolezza cosmica, indagine sulle particelle sottili, trasmigrazione di energie, valutazione del respiro universale, riacquisto della salute tramite riequilibrio di particelle quantiche… vado a memoria.

Ed aggiungo: reiki, mindfullness, biodanze, assunzione di funghi (inidentificabili), uso di ‘strumenti scientifici’ come pendolini e consulenze di ufologi, angeli e demoni, misurazione di intolleranze con strani aggeggi che ‘sentono’ le vibrazioni… Basta.

Credo che la Chiesa dovrebbe intervenire a viva voce. Così come l’Ordine dei Medici, che vedo molto blando. Ma forse anche le stesse aggregazioni che più pericolosamente possono essere coinvolte, come quelle legate a naturopati, buddisti, omeopati. Con i quali, pur in modo critico, si potrebbe forse ancora discutere civilmente. Detto questo,credo che (vedi esperienza recente dei ‘no-vax- duri e puri e delle loro argomentazioni) ad un certo livello sia impossibile il dialogo.

Ultimo quesito: mi chiedo quanto danaro corra in questa voragine fatta di nulla, quanto dispendio di risorse in questo buco nero di imbrogli che si allarga a vista d’occhio.

di Anna Rosa Balducci