Ci tocca fare un riassunto, perché ci troviamo a riaffrontare un discorso già fatto nel marzo scorso: pesca delle vongole. Quella volta ad attirare la nostra attenzione furono le catene di Giancarlo Cevoli – presidente della Cooperativa Lavoratori del Mare di Rimini e vongolaro di professione – che spuntarono ai suoi polsi per protesta. Questa volta a solleticarci i piedi è stata la montagnola di vongole morte, che una decina di giorni fa è spuntata dal nulla, sulla spiaggia di Cattolica. Pietra dello scandalo, da qualche anno, è la normativa comunitaria che impone ai vongolari dei nostri porti di pescare prodotti ad una misura pari a 25 mm (con tolleranza zero, mentre negli anni passati la tolleranza era fissata al 10%). Una misura, che però è stata imposta dall’alto delle Commissioni europee e che non tiene conto dei problemi economici affrontati quotidianamente dai pescatori e dagli armatori.
Voci di banchina dicono che le vongole morte a Cattolica, spalate a migliaia, siano finite a riva per via della loro “natura”, per un ciclo biologico, per un’alta densità demografica, “perché il mare fa così” spiegano i pescatori. Sta di fatto che l’affermazione più ricorrente è stata: “invece di farle morire le potevamo pescare noi”.
E torna l’annosa questione del limite della pesca imposto alle imbarcazioni della zona, e alla protesta di Cevoli che oggi come allora ribadisce: “a me basta andare in mare. E se non mi fanno andare in mare che almeno il nostro punto di vista venga preso in considerazione. Che qualcuno si occupi seriamente di questo pezzo di economia del territorio”. Cevoli racconta di un settore in ginocchio, di pescatori che non riescono a tirare avanti, a pagare il mutuo e a portare a casa qualche soldo. Quello che continua a ribadire il Presidente è che “la questione della pesca delle vongole è gestita molto male dalla Co.ge.mo. Mi viene imposto di non uscire in mare per via di un regolamento che coinvolge tutti. Imposto da persone che non hanno nulla a che fare con il mare, che magari hanno interessi nelle imbarcazioni ma che non sono pescatori di professione. Loro hanno altri interessi, magari altri business. Io no. E poi io conosco il mare e lo so se posso uscire oppure no”.
I conti non tornerebbero: se da quasi tre anni non si pesca con regolarità allora il mare dovrebbe essere pieno di vongole: “le vongole dovrebbero montarci sopra” spiega in modo colorito Cevoli. Ma dove sono? Per adesso le abbiamo viste solo arenate sulla spiaggia di Cattolica. E adesso?
Per adesso non è cambiato nulla. Stessa situazione, stessi problemi, stesse polemiche. L’unica cosa cambiata significativamente è stata la nomina del riminese Marco Affronte (M5s) nell’europea Commissione per la pesca. “Sino a questo momento – prosegue Cevoli – abbiamo avuto dei deputati che non si sono visti e fatti sentire nelle commissioni e che non hanno affrontato i problemi seriamente”.
E mentre i pescatori aspettano che le vongole arrivino a 25 mm le loro aziende perdono di valore, il prodotto scompare dai banchi del mercato, i pescatori non ci guadagnano nulla e le vongole muoiono sulla spiaggia. E vissero tutti infelici e scontenti.
Angela De Rubeis