Home Attualita Morciano: una comunità che adotta i più bisognosi

Morciano: una comunità che adotta i più bisognosi

In mezzo a tante storie di difficoltà, la pandemia ci ha fatto conoscere anche momenti di grande solidarietà. Le comunità hanno riscoperto un forte spirito di fratellanza e di condivisione. A Morciano, la Caritas interparrocchiale ha realizzato due progetti, lo scontrino sospeso e adotta un povero, che hanno coinvolto non solo i privati cittadini, ma anche gli enti e i commercianti del territorio che non si sono tirati indietro e hanno raccolto più di 8mila euro.

 Lo scontrino sospeso è nato all’interno del consiglio pastorale parrocchiale di novembre – racconta Walter Gambini, Caritas di Morciano – ci siamo ispirati al caffè sospeso napoletano, con l’idea di coinvolgere i negozianti del nostro territorio: loro ci mandavano gli scontrini con le donazioni raccolte e noi li abbiamo girati alle persone bisognose che andavano a comprare ciò di cui avevano bisogno. Gli scontrini andavano dai 5 fino ai 50 euro. Invece Adotta un povero funzionava in modo diverso con un’offerta sul nostro iban o con quelle raccolte dopo la messa. Le donazioni sono arrivate dalle banche del territorio, i Lions e il Rotary”.

Alcuni commercianti hanno anche attività altre modalità di raccolta viveri, come il carrello o lo scaffale in cui è possibile lasciare dei prodotti. “ In questo modo raccogliamo soprattutto pasta e prodotti a lunga conservazione, mentre con lo scontrino sospeso le persone hanno avuto modo di venire ad acquistare ciò che decidevano – precisa Alberto Del Magno, dello store Re Mercato – Abbiamo riscontrato una grande partecipazione della nostra clientela, anche da parte dei più giovani”.

Non solo la grande distribuzione, ma anche i piccoli artigiani e i gestori di bar e di altre attività hanno risposto con entusiasmo, coinvolgendo la loro clientela. “ Nel momento in cui ne sono venuto a conoscenza ho detto: perché non provare! aggiunge

Paolo Comanducci di Antichi Sapori – è un modo per aggiungere un altro strumento alla comunità per provare ad aiutare chi si trova in difficoltà, per pensare all’altro. Abbiamo subito deciso di coinvolgere gli altri commercianti. Ognuno ha raccolto quanto era possibile, e tutti siamo stati contenti di aver dato il nostro contributo. Anche i clienti sono stati molto contenti, con questa iniziativa per loro è stato anche più tangibile vedere come veniva usata la loro donazione e ha tirato fuori il bello delle persone. Questa modalità ha creato un rapporto più diretto”.

Uno dei meriti della riuscita del progetto, oltre alla grande sensibilità dei commercianti e delle persone, è stata la grande pubblicità fatta in parrocchia durante le funzioni e anche le locandine affisse nei negozi che permettevano a tutti di venirne a conoscenza.

Dello stesso tenore il parere degli altri commercianti: “ Il progetto è la conseguenza di questo momento di grande difficoltà sottolinea Fabio Bartolini di Bartolini frutta – avanzata la proposta non potevamo non aderirvi. La grande sorpresa è stata la forte motivazione della nostra clientela.

L’iniziativa ha mostrato che settimanalmente possiamo portare un contributo fattivo, concreto così

che le famiglie più in difficoltà possano trovare quel minimo che gli serve per vivere e mantenersi. Ci ha davvero colpito la convinzione del donare, di restituire. Sia noi che i nostri clienti abbiamo sentito quella responsabilità che ci appartiene. Ed è proprio questo radicamento e questa solidarietà che continua che dà una grande forza al progetto.

Progetto che ha dimostrato che nel buio c’è luce. Una luce fioca ma presente. Auspico che Caritas decida di dare continuità, di renderlo stabile, il bisogno ha continuità purtroppo”.

 Quello che ho riscontrato e che mi è piaciuto e che è venuta anche gente da fuori – racconta Antonietta Marcaccini del negozio di scarpe Piccole Orme – persone che hanno portato il loro contributo e sono state entusiaste. Mi ha fatto piacere, perché mi ha dato l’idea di una chiesa in uscita, che va verso le persone, proprio come ci chiede Papa Francesco. Da questo punto di vista è stato innegabile il cammino fatto dalla parrocchia che da tanti anni sensibilizza tutta la cittadinanza, compresi i commercianti. Se c’è bisogno: Morchiano c’è!”

La Caritas di Morciano è molto attiva sul territorio.

 Noi assistiamo 70 famiglie coi pacchi viveri conclude Walter Gambini – poi ogni mese cerchiamo di aggiornare il numero.

Attualmente siamo sulle 30, 40 famiglie.

Sempre più spesso arrivano persone che non sono mai venute, che all’improvviso non sanno affrontare una situazione, che non riescono a pagare le bollette del gas e della luce. Ultimamente ho dato un contributo per un affitto”. Davvero è il caso di dirlo: se c’è bisogno, Morciano c’è!