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Mercato ittico, ci siamo?

LA VICENDA. Un progetto che arriva da lontano (se ne parlava già nel 2005) e che ha avuto una strada lunga e tortuosa. La svolta un anno fa, con l’accesso a fondi europei. Ma per la nuova struttura, preziosa per Rimini, c’è ancora tanto da fare

Ache punto siamo con il nuovo mercato ittico di Rimini?

Una domanda che ricorre ormai da tanto, tanto tempo. Quello della realizzazione di un nuovo “Centro servizi polivalente per la pesca e l’acquacoltura”, infatti, è un tema ricorrente del dibattito pubblico cittadino, che va indietro di quasi due decenni e che torna alla ribalta a ogni sviluppo e novità, piccola o grande che sia. È accaduto negli ultimi mesi, con lo sblocco dei primi finanziamenti e la realizzazione, in tempo utile rispetto alle scadenze, del primo stralcio di lavori.

Novità positiva, ma che lascia appesi per quanto riguarda il prosieguo: i lavori erano “solo” propedeutici e i finanziamenti una minima parte di quelli necessari al completamento di una struttura preziosa per Rimini e, per questo, attesa da almeno 15 anni. Morale della favola, c’è ancora tanto da fare. Torna, quindi la domanda: a che punto siamo? Andiamo con ordine.

Il progetto

La struttura prevista intende sostituirsi, in ottica di ammodernamento dei servizi, al mercato ittico attualmente presente in via Leurini e si inserisce nell’ambito della più ampia riqualificazione dell’area mare della città. Nello specifico, il progetto del nuovo “Centro servizi polivalente per la pesca e l’acquacoltura”, da realizzare tra via Sinistra del Porto e via Muccioli, prevede un edificio di due piani più uno interrato, quest’ultimo adibito ad area di rimessaggio delle reti da pesca oltre che a deposito per i prodotti necessari alle varie attività. Il piano terra, ossia quello dedicato al mercato all’ingrosso, prevede un’area di ricevimento e uscita dei prodotti ittici, oltre alla sala d’aste, le celle frigorifere e gli spazi per la semilavorazione del prodotto, a cui si aggiungono gli impianti per la produzione e fornitura di ghiaccio e di cassette di confezionamento, i locali per gli acquisti collettivi per la fornitura di attrezzature o di prodotti occorrenti per le barche e gli uffici. Presenti, inoltre, spazi ristorativi, con un bar e un’area per la degustazione dei prodotti. Il progetto si configura non solo come mercato ittico, ma anche come luogo di promozione della cultura del mare: al primo piano, infatti, sono previste sale conferenze e il museo di storia della marineria, oltre a una terrazza belvedere. Una struttura importante, dunque, anche per quanto riguarda le dimensioni, con i suoi 5.500 metri quadrati. Il costo? 9 milioni di euro. Ed è proprio su questo che il progetto ha trovato la strada più tortuosa.

La complessa partita dei finanziamenti

Come anticipato, quella del nuovo mercato ittico di Rimini è una questione che risale a due decenni fa, quando già nel 2005 nascevano le prime idee e i primi progetti, senza trovare riscontro concreto.

Ma la vicenda, di fatto, entra nel vivo pochi anni fa, quando l’Amministrazione riminese si rivolge all’Europa per trovare finanziamenti attraverso il Feamp (Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca). Primo passo di un percorso a ostacoli che porta alla situazione attuale. È lo stesso Comune di Rimini a ripercorrerne le tappe. “ Candidato dall’Amministrazione comunale al bando per i contributi Feamp 2014/2020 emesso dal Ministero nell’agosto 2021 – fa sapere l’ente – l’intervento è stato ammesso in graduatoria (pubblicata oltre un anno dopo, nel settembre 2022) ottenendo un contributo di 1,9 milioni. Di lì a poche settimane il Ministero però informa l’Amministrazione comunale della possibilità di ammettere a finanziamento il 100% dell’importo richiesto (7 milioni), attraverso la programmazione di fondi Feampa 2021/2027, restando però fermo l’obbligo di concludere l’opera entro il 31 ottobre 2023”. Tempistiche impossibili per la realizzazione di un’opera del genere, tanto da spingere il Comune a rivolgere una proposta di compromesso al Ministero, per non perdere risorse fondamentali: dividere l’investimento in due cicli di finanziamenti (Feamp 2014/2020 e Feampa

2021/2027) e, di conseguenza, il progetto in due stralci di lavori, di cui solo il primo con scadenza che rimane fissata al 31 ottobre 2023.

Una proposta che in prima battuta il Ministero ha accolto, per poi respingerla in un secondo momento a causa di intervenute modifiche nella normativa europea. Un diniego che, di fatto, ha congelato il progetto a pochi mesi dalle scadenze (siamo nella primavera del 2023) portando a un sensibile intensificarsi delle interlocuzioni tra Comune e Ministero. Che portano frutti.

La svolta

La pratica si sblocca a cavallo tra luglio e agosto 2023, quando a Roma vengono accolte le richieste dell’Amministrazione riminese. “ Il Ministero – prosegue l’ente comunale nel suo resoconto – prende atto della disponibilità del Comune di Rimini a frazionare il progetto in due lotti funzionali: 150mila euro a valere su fondi Feamp 2014/2020 e un secondo lotto da 8 milioni 850mila euro a valere su fondi Feampa 2021/2027 per complessivi 9 milioni di euro, di cui 7 a carico dei programmi di finanziamento ministeriali e 2 a carico del Comune”. L’estate scorsa, dunque, si stabilisce che il progetto procederà in due momenti diversi, entrambi coperti da fondi europei e comunali, con la scadenza del primo stralcio di lavori che viene fissata al 31 dicembre 2023. Scadenza che il Comune ha rispettato: entro la fine dell’anno, infatti, i lavori del primo stralcio del progetto, propedeutici alla costruzione della nuova struttura e finanziati per 150mila euro, sono stati regolarmente completati con la realizzazione di un parcheggio che servirà il mercato ittico e che potrà essere usato anche come area di rimessaggio e manutenzione delle reti da pesca. Demolite le parti di murature presenti, è stata realizzata una nuova recinzione ed è stato installato un nuovo impianto di pubblica illuminazione.

E adesso?

Si arriva, così, alla situazione di oggi. Uno scenario facile da leggere: la prima fase è archiviata, ma si tratta, come visto, di lavori propedeutici e di una minima frazione dei finanziamenti previsti. Il “grosso”, dal punto di vista delle opere e dei fondi, è ancora tutto da fare. È la stessa assessora alla Blu Economy di Rimini, Anna Montini, a fare il punto.

È in corso la procedura per lo scorrimento dei 6,8 milioni di finanziamenti concessi coi fondi Feampa. – è il commento dell’assessora alla conclusione dei primi lavori – Comprendo l’importanza che il nuovo mercato riveste per l’intero comparto. Ho percepito una concreta volontà a velocizzare la pratica, il Ministero si è mostrato partecipe e collaborativo: se i fondi riusciranno ad arrivare nel giro di qualche mese, i lavori, tra gara d’appalto e aggiudicazione all’impresa vincitrice, potranno partire già quest’anno”.

La partita continua.