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Maschere da lavoro convertite in respiratori: da un riminese la nuova risposta al Covid

Porta la firma del bellariese Gianpaolo Missiroli (nella foto a fianco), “AuroraRd40”: una nuova risposta all’emergenza Covid19. Maschere da lavoro convertite in respiratori grazie a una stampante 3D. Tre amici elaborano un progetto di riconversione low cost e lo mettono a disposizione di tutto il mondo per fronteggiare il virus. La creatività italiana anti Covid 19.
L’Italia dell’idea, dell’impresa e dell’intraprendenza è quella che piace a noi: quella che ad un bisogno da’ subito una pronta risposta; quella in cui ognuno fa la sua parte e si spende come può. In una situazione come quella attuale, siamo tutti chiamati a fare la nostra parte per combattere l’emergenza Coronavirus. C’è chi si espone e lavora in prima linea come i medici, infermieri, trasportatori e tanti altri e poi ci sono quelle persone, ispirate da un’idea, che prestano la propria professionalità e maestranza al bene comune.
Un gruppo di amici con l’intento di dare il proprio contributo alla lotta contro il Covid19 ha proposto un nuovo progetto: “Aurora Rd40”, un sistema di raccordi per collegare normali maschere antigas alle macchine di ventilazione polmonare.
“AuroraRd40” non è un’invenzione ma è solo la nostra risposta all’emergenza Covid19!” premette il bellariese Gianpaolo Missiroli, che insieme ad un gruppo di amici ha proposto un innovativo progetto in campo medico.
In cosa consiste “AuroraRd40”?
“AuroraRd40 “è il progetto che vede trasformarsi comuni maschere antigas, generalmente utilizzate dai pompieri, in innovativi respiratori biomedicali attraverso la creazione di un apposito raccordo tra le maschere e i respiratori polmonari”.
Da chi nasce l’idea di utilizzare maschere di tipo DP1 da collegare ai respiratori?
“L’idea è partita da Ottavio Giannella: tecnico antincendio di Ravenna che lavorando nel settore conosce molto bene la tipologia delle maschere antigas. Ispirandosi al progetto dei ragazzi dell’Isinnova di Brescia, famosi per aver convertito le maschere da snorkeling della Decathlon, Ottavio ha ritenuto necessario riprodurre le stesse modifiche su maschere di maggiore diffusione sul mercato: le maschere antigas sono infatti più facilmente reperibili a livello mondiale in quanto l’attacco RD40 rappresenta uno standard!”.
Siete in tre a seguire l’iter di questo prodotto, chi siete?
“AuroraRd40 è seguita da tre amici: io mi sono occupato della progettazione e stampa 3D del prototipo di raccordo; Ottavio Giannella è l’ideatore e poi da Milano Davide Necchi (nelle foto) ha dato il suo contributo ed ora segue online il sito e la pagina Fecebook tenendo i contatti su “AuroraRd40”.
Con quale spirito vi siete cimentati in questa altruistica impresa?
“Personalmente non mi sento di considerare questo progetto una vera e propria invenzione anche perché si ispira al lavoro dei ragazzi di Isinnova. Vogliamo piuttosto proporlo come una soluzione emergenziale in questo periodo di forte crisi, per sopperire alla carenza di strumentazione medica: il progetto nasce infatti per gestire l’emergenza!
Inoltre a differenza dei ragazzi di Isinnova che hanno mobilitato Decatlhon e le grandi aziende ‘maker’” per produrre i raccordi mediante stampanti 3D, il nostro approccio è diverso. Noi semplicemente mettiamo gratuitamente a disposizione i disegni e progetto a tutti coloro che ne fanno richiesta mantenendo rapporti e contatti diretti con le strutture che utilizzeranno ‘AuroraRd40’ per tenerci informati sulla sua funzionalità anche in caso di miglioramenti o modifiche. In tutto ciò non c’è nessuno scopo di lucro da parte nostra”.
Un lodevole ingegno nato da un sentito senso di responsabilità civile è quello che arriva da chi tende una mano con intraprendenza e grande solidarietà, verso l’Italia che combatte… e che vincerà il virus grazie a questi esempi di grande cuore e impegno sociale.
Giulia Mauro