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L’uomo semplice Giobbe sul palco del Tiberio

Tratto da un romanzo breve di Joseph Roth ma allo stesso tempo epico, che racconta le vicende del maestro Mendel Singer e della sua famiglia nella prima metà del Novecento, tra un piccolo villaggio della Volinia russa e New York, Giobbe – storia di un uomo semplice racconta la storia di un novello Giobbe costretto a subire innumerevoli lutti, sino al riscatto e al grande miracolo finale.
Giobbe – storia di un uomo semplice è lo spettacolo teatrale con Roberto Anglisani per la regia di Fabrizio Niccolini – consulenza letteraria e storica Jacopo Manna – in programma venerdì 24 settembre (ore 21) al Cinema Teatro Tiberio di San Giuliano di Rimini, in occasione dei SDC Days 2021. “L’uomo nasce per la sciagura / come le aquile per il volo. / Spegnitori del giorno spegnetelo”. (Libro di Giobbe)
Spettacolo vincitore di “Teatri del Sacro 2017”, Giobbe “diventa così un racconto teatrale tragicomico proprio come la vita, dove si ride e si piange, si prega e si balla, si parte, si arriva e si ritorna, si muore in guerra e si rinasce. – scrive Francesco Niccolini – Senza giudizio, senza spiegazioni: ma, attraverso lo sguardo mite e sereno di un narratore misterioso e onnisciente, ricchi di compassione e accompagnati da un sorriso, lieve, dolcissimo, che spinge tutti i protagonisti di questa storia, lunga quanto una vita, e forse anche un po’ di più”.
«Più di cento anni fa, in Russia, al confine con la Polonia, in un villaggio così piccolo che non è riportato su nessuna mappa, viveva un maestro. Si chiamava Mendel Singer. Era un uomo insignificante. Era devoto al Signore. Insegnava la Bibbia ai bambini, come prima di lui aveva fatto suo padre. Insegnava con molto passione e poco successo. Uno stupido maestro di stupidi bambini: così pensava di lui sua moglie Deborah». Così inizia questo racconto, che attraversa trent’anni di vita della famiglia di Mendel Singer, di sua moglie Deborah e dei suoi quattro figli. Ma attraversa anche la storia del primo Novecento, dalla Russia all’America, dalla guerra russo giapponese alla prima guerra mondiale e oltre. Ma soprattutto attraversa il cuore di Mendel, lo stupido maestro di stupidi bambini, devoto al Signore, e dal Signore – crede lui – abbandonato.
Roberto Anglisani (classe 1955, attore, formatore e regista, al 1986 al 2011 vincitore di numerosi premi sia come attore che come regista) dà voce a tutti i pensieri dei protagonisti, alle paure, alle speranze e alla disperazione, alle preghiere e alle rivolte. Come dice Skowronnek, grande amico di Mendel Singer, «Noi siamo dentro il disegno, e il disegno ci sfugge», per questo Mendel – e tutti gli altri – fanno tanta fatica: la vita è un mistero, la fede un rifugio, e il dolore mette a dura prova anche l’uomo più giusto.
Francesco Niccolini (Arezzo 1965) attraverso il suo lavoro di drammaturgo, vigila sul malessere dell’umanità. Ha scritto testi per molti dei migliori attori e narratori italiani: Marco Paolini, Arnoldo Foà, Giuseppe Cederna, Roberto Abbiati, Alessandro Benvenuti, Anna Bonaiuto, Alessio Boni, Antonio Catalano, Luigi D’Elia, Daria Paoletta e ora anche Roberto Anglisani. Con la riduzione teatrale dei “Duellanti” di Conrad ha appena vinto il Premio Flaiano 2016. Scrive sceneggiature di libri a fumetti e documentari per la radio e la televisione.
Iingresso gratuito previa prenotazione obbligatoria al Cinema Tiberio negli orari di proiezione del cinema.