Home Vita della chiesa Lèvati, o anima, e guarda. Marvelli affascina i pittori

Lèvati, o anima, e guarda. Marvelli affascina i pittori

Le relazioni umane e la solidarietà. La generosità, il movimento, lo sport, l’impegno religioso, professionale, civile e politico. Ma anche il profondo, l’ansia interiore, la spiritualità, il misticismo, la meditazione personale, la riflessione intima, il dolore, l’amore. Tutti questi aspetti della vita di Alberto Marvelli hanno sollecitato pittori, scultori e ceramisti e sono diventate – mediate dalle diverse sensibilità – opere d’arte. Quelle che compongono la mostra “lèvati, o anima, e guarda. Pittori e scultori raccontano Alberto Marvelli nel Decennale della beatificazione”, una rassegna che percorrerà in sette tappe (tanti sono attualmente gli approdi previsti, ma non è escluso che qualche altra location si aggiunga) l’intera provincia di Rimini e la Repubblica di San Marino. L’esordio è previsto proprio sul Titano, il prossimo 5 dicembre (ore 17), nella prestigiosa Villa Manzoni di Dogana (Rsm) messa a disposizione dall’Ente Cassa Faetano. Ad inaugurare l’esposizione saranno due vescovi: mons. Andrea Turazzi (San Marino-Montefeltro) e mons. Francesco Lambiasi (Diocesi di Rimini).
La mostra è differente da quelle cui siamo soliti pensare (una personale, collettiva, retrospettiva dedicata a uno o più autori): vuole costituire l’occasione, attraverso una via particolare quale è quella dell’espressione artistica, per far conoscere e incontrare il beato riminese Alberto Marvelli, che ha espresso nella quotidianità e in un periodo storico piuttosto difficile per motivi sociali, politici, bellici, virtù di impegno civile e istituzionale, di solidarietà, di altruismo, fondate e sostenute da una spiritualità e da una fede non comuni.
Se lo scopo principale della Mostra è dunque quello di far conoscere Marvelli alla città di Rimini e al territorio provinciale e diocesano, nondimeno essa rappresenta un’occasione privilegiata per ogni artista partecipante. Ogni artista è chiamato a parlare di Alberto Marvelli col proprio stile, dopo averlo seriamente incontrato e conosciuto, dando il meglio di se stesso.
“La risposta degli artisti è stata altissima – assicura Romolo Ricci, appassionato d’arte e curatore della mostra insieme all’architetto Leonardo Maggioli – . E si è trattato di un vero e proprio percorso, operato da aprile ad ottobre insieme a pittori, scultori, ceramisti e illustratori da Eron a Davide Frisoni, che si sono «incontrati» con Marvelli. Il risultato – prosegue Ricci – è un’opera d’arte scaturita a partire dalla riflessione personale di ciascun autore con il beato”.

Le interpretazioni – una settantina le opere, da quadri a ceramiche, da sculture a illustrazioni – sono molto varie, originali e inedite, frutto non solo di stili diversi ma risultato di sensibilità differenti. Alcune sono di piccole dimensioni, altre (è il caso di Elvis Spadoni) di grandezza notevole.
L’orizzonte di “lèvati, o anima, e guarda” è dunque definito da due poli. Da una parte un carattere di popolarità nella fedeltà al temperamento di Alberto e al valore che il beato dava alle relazioni. Dall’altra il desiderio (e la passione) di parlare di Marvelli coniugato con il più alto impegno artistico possibile. “lèvati, o anima, e guarda” è uno dei tanti eventi di natura culturale, sportiva, educativa, sociale e religiosa in programma nel decennale della beatificazione di Alberto Marvelli.

(t.c.)