Le mani nella terra: no grazie!

    “Dobbiamo fare in modo che la gente rimanga in campagna a coltivare la terra”. È questo il succo del discorso fatto da Sauro Sarti (Ufficio agricoltura della provincia di Rimini) in merito alle azioni che si possono intraprendere per favorire l’agricoltura del territorio. Un problemino non da poco quello di conferire attrattiva economica ad un settore che, notoriamente, offre poco guadagno ai produttori. “È necessario vendere i prodotti a un prezzo adeguato in maniera tale che ci sia della redditività nell’attività degli agricoltori”.
    Sarti, quali sono le zone del territorio che soffrono di più?
    “In questo momento le zone a soffrire di più sono quelle dei comuni dell’alta Valmarecchia. Qui è più sviluppata la zootecnica mentre l’agricoltura vera e propria se così si può dire, tipo quella olearia e vitivinicola è più svulippata nei comuni della vecchia Provincia di Rimini”.
    Immagino che ci siano più problemi, ma riusciamo ad individuarne uno in particolare?
    “Il problema è sempre quello: la nostra agricoltura che posso, tranquillamente, definire di nicchia e di qualità, rischia di chiudere per vecchiaia, perché manca il ricambio generazionale. E poi, è ovvio, se non c’è redditività, i giovani non vengono a lavorare in agricoltura”.
    Puntiamo sulla qualità o sul ringiovanimento delle leve?
    “Ovvio, se fai un prodotto buono, lo commercializzi e lo vendi, altrimenti niente. Molte aziende del nostro territorio fanno della qualità una loro prerogativa, ma…”.
    Ma poi ci vuole tutto il resto.

    Patrizio Placuzzi