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L’avventura rossa della forza d’animo

Su Marte non c’è solo acqua, crescono anche le patate… Per ora solo al cinema grazie alle intuizioni del “naufrago” Matt Damon, solo e soletto sul pianeta rosso (ricreato mirabilmente sfruttando i suggestivi scorci del deserto della Giordania) abbandonato dai colleghi di missione che lo hanno creduto morto. Ancora fantascienza per Ridley Scott dopo Prometheus (l’anno prossimo il regista inizia a girare il secondo capitolo): questa volta approfitta di un best seller di Andy Weir (L’uomo di Marte) per la sua nuova fatica nello spazio dal titolo Sopravvissuto – The Martian. La solitudine dell’astronauta viene ben presto debellata dalla spinta della forza d’animo per sopravvivere in un “mondo nuovo”, dove si possono coltivare anche patate (del resto il protagonista è un botanico e sa come muoversi tra piantine e semi). A terra intanto il direttore Nasa Jeff Daniels, il responsabile della missione Chiwetel Eijofor e l’addetto stampa Kristen Wiig si ingegnano per salvare il disperso e non fare figuracce con l’opinione pubblica mentre i compagni di missione, ignari di ciò che succede su Marte, stanno tornando a casa.
Giocato principalmente sull’adattamento dell’umano sul pianeta con la lotta per “guadagnarsi” un ritorno sul suolo terrestre, il film di Scott prevede anche una parte finale dedicata al difficile e problematico recupero del “marziano”. Lo spettacolo è mantenuto (su grande schermo, magari con occhialini 3D) e la sostanza generale è abbastanza soddisfacente, anche se non certo innovativa (l’idea della piantagione spaziale la ritrovate nel dimenticato 2002. La seconda odissea di Douglas Trumbull). Il film è uscito proprio a ridosso delle dichiarazioni NASA sulla presenza di acqua su Marte. Pubblicità gratuita…

Il Cinecittà di Paolo Pagliarani