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Iniziazione di Pasqua

Due famiglie intera (padre, madre e figlio), una mamma con la sua figlioletta e il babbo con il figlio, dieci persone in tutto di due nazionalità differenti: al fonte battesimale della Basilica Cattedrale saliranno gli uni accanto agli altri. Nella notte di Pasqua, durante la Veglia, padri e madri e figli riceveranno i sacramenti del battesimo, della comunione e della confermazione per imposizione delle mani del Vescovo di Rimini.
I primi scendono in Duomo dalla parrocchia di San Fortunato, i secondi da poco lontano, S. Maria Annunziata, i terzi sono cinesi e percorrono più strada, arrivando da Montetauro. Ma non saranno soli a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana, quella notte: in totale infatti sono ventitrè i candidati ai sacramenti. A questo piccolo esercito si aggiungono altri cinque ragazzi (quattro italiani e un togolese) ai quali il Vescovo Francesco Lambiasi impartirà solo la cresima.
Brigittie Florence è una camerunese di 22 anni. Insieme ad altri amici del Paese d’origine, partecipava alla Messa del Centro Universitario Diocesano ma senza essere battezzata. Aveva chiesto l’ammissione in Camerun ma non era stato possibile. Così, dopo un percorso fatto a Rimini, ha chiesto di ricevere il sacramento dell’iniziazione cristiana, sostenuta nel cammino da Veronika, un’altra ragazza del Cud, che la notte di Pasqua le farà da madrina.
La maggior parte dei catecumeni sono di origine straniera: gli albanesi sono il nucleo più numeroso (ben 10 persone), seguiti da otto neofiti cinesi. E ancora cubani, camerunensi e della Repubblica Ceca. Due gli italiani. Di questi, Antonio è il più giovane del gruppo, con i suoi quattro mesi, mentre M.V., cubana, è – si fa per dire – la più anziana con i suoi 44 anni. festa doppia per lei perché festeggerà il compleanno proprio il giorno di Pasqua!
Dei cresimandi “adulti”, il più giovane è una ragazza italiana di 21 anni, mentre Massimo è il candidato più maturo, arrivando al sacramento alla trentaquatresima primavera.
I 28 candidati arrivano un po’ da tutta la Diocesi: oltre alla pattuglia cinese proveniente da Montetauro, i nuovi “figli di Dio e della Chiesa” fanno parte della comunità della Sacramora di Viserba e del Sacro Cuore di Miramare, di San Raffaele di Rimini e di S. Giovanni Evangelista di Passano, della Cappella Universitaria e degli Angeli Custodi di Ricicone, di San Mauro e Savignano, di S. Maria di Spadarolo e di S. Maria Stella Maris.
Un fenomeno, quello di ragazzi e a adulti che ricevono il sacramento dell’iniziazione cristina, ormai una (bella) tradizione per la Diocesi di Rimini. Nella veglia pasquale, infatti, la media dei candidati “segnati” nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo e possono ricevere il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, supera le venti unità, in prevalenza di origine straniera. Qualche numero? Dai 30 del 2004 si è passati ai 39 dell’anno successivo, e ancora 30 nel 2009, con un solo “cedimento” – avvenuto nel 2006 – quando i candidati giovani e adulti scesero a 10.
L’uso del battesimo durante la Veglia Pasquale viene dalla tradizione della Chiesa primitiva, un segno per rendere evidente il passaggio dalla morte alla vita proprio quando si celebra la risurrezione di Cristo. “Ogni anno si presentano situazioni nuove – spiega il Vicario generale don Luigi Ricci – ma tante persone si avvicinano all’iniziazione cristiana in modo naturale”. Per tutti la festa prosegue nelle rispettive parrocchie: qui nella domenica “in albis” (la prima dopo Pasqua) i catecumeni sono presentati alla comunità indossando abiti bianchi.

Paolo Guiducci