In occasione della Giornata del Ricordo, in cui si riporta alla memoria la tragica morte delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata, Rimini può iniziare a “sfogliare” la sua “Biblioteca di pietra”.
Si tratta di una trentina di targhette di ottone poste sul camminamento sul molo di levante intitolato a Capitan Giulietti. La scogliera in pietra d’Istria, opera da 3 milioni di euro, si estende nell’Adriatico come un simbolo di amicizia verso le genti che vi si affacciano. Le targhette riportano i nomi degli scrittori più significativi di quelle terre che narrarono la tragica storia della guerra come Arpino, Sgorlon, Svevo, Saba, Stuparich, con il nome della loro opera. Non sono citati, dunque, solo poeti italiani ma anche istriani, sloveni e croati. Oltre alle targhe, all’inizio del percorso è posto tra “libri di pietra” un leggio in acciaio inox, il quale regge una targa con una dedica agli esuli.
Questa iniziativa ha un significato simbolico: con i libri di pietra nel cuore del mare, Rimini diventa “lago” di una grande memoria collettiva, volta a una riconciliazione fondata sulla pace. Il progetto (iniziato un anno fa) porta la firma di Vittorio D’Augusta, uno dei più grandi artisti riminesi, oltretutto originario di quelle terre di confine, al quale il sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha affidato il compito di progettare un monumento da dedicare alle vittime morte nelle foibe. “Sono fiero di questo lavoro – dice il sindaco –, e dobbiamo esserlo tutti in quanto cittadini. È qualcosa in più e di diverso che arricchisce la memoria e la cultura della nostra città. Ci farà sentire uniti – prosegue il primo cittadino – e ci permetterà di riscoprire quella generosità persino impossibile da immaginare tra macerie, rovine e ferite aperte, che venne rivolta persino ai 300mila soldati tedeschi rinchiusi alla fine della guerra nei campi di prigionia, prima del loro rientro in patria”.
Non è un caso che il monumento sia stato realizzato a Rimini. Il capoluogo rivierasco è infatti una città che conserva la sua cultura romana e rinascimentale, e ha le carte in regola per diventare la capitale europea del turismo per la dinamicità delle sue imprese e del valore dei suoi talenti e della sua gente. Giovanni Ruzzier (Unione degli Istriani), Monica Paliaga (associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) e Mattia Vitelli Casella (associazione Amici) hanno applaudito l’iniziativa riminese.
Persino il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha scritto alcune righe ringraziando il comune di Rimini per l’omaggio alle vittime, che è avvenuto col miglior mezzo possibile: la cultura.
Sara Pierini