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Il prestito della speranza

“Il fondo di garanzia per le famiglie in difficoltà, promosso dalla Cei con il concorso operativo dell’Associazione bancaria italiana, “si colloca all’interno della crisi economica che sta attraversando il nostro Paese, come effetto di una più ampia recessione a livello internazionale”. A spiegarlo è il card. Angelo Bagnasco, presidente della Cei, ricordando come “chi fa le spese di questa imprevista stagione” è in particolare “quella parte della popolazione che in realtà non ha mai scialacquato e che già prima era in sofferenza per una cronica ristrettezza economica”. Per la Cei, “la crisi tocca i singoli, le famiglie, le comunità. Quel lavoro che già prima era precario, ora lo è di più, e quando si interrompe lascia senza garanzie di affidabile sussistenza. E di fatto non poche famiglie sono già entrate in una fase critica con ripercussioni gravi sul fronte degli affitti, dei mutui, o dei debiti comunque contratti”.
“Come Pastori – ha assicurato il cardinale – diamo voce alla gente e alle preoccupazioni generali che non sono poche né piccole, ma sarebbe un guaio ancora peggiore seminare panico e uccidere la speranza. Per questo, negli ultimi mesi abbiamo assistito nel nostro Paese ad un fiorire inarrestabile di iniziative e progetti che all’interno delle singole diocesi hanno cominciato a dare risposte concrete ai bisogni via via emergenti”. Si tratta, ha spiegato il card. Bagnasco, di “nuove forme di prossimità e di solidarietà che si sono aggiunte, di fatto, ad una serie di servizi ormai stabili, come i centri di ascolto, i fondi antiusura, le iniziative per le emergenze familiari”, come il microcredito, realtà già attivate nella diocesi di Rimini. Ora, dunque, è la volta del Fondo, che si presenta “come una iniziativa di respiro nazionale – la prima in assoluto nel suo genere – che intende dare una risposta concreta a quelle famiglie monoreddito che abbiano perso l’unico reddito, con tre figli a carico oppure segnate da situazioni di grave malattia o disabilità”. Info sul Fondo Cei: www.chiesacattolica.it, www.agensir.it.

La generosità dei fedeli
“La scelta della famiglia – ha puntualizzato il presidente della Cei – non è casuale, ma corrisponde ad una convinzione profonda che vede in essa non soltanto l’ammortizzatore sociale più efficiente, ma anche la trama relazionale più necessaria per un armonico sviluppo delle persone e della società”.

Fuori mercato
Un’operazione “fuori mercato”, caratterizzata da “procedure estremamente semplici e rapide”, con tassi massimi di interesse “molto convenienti”, pari alla metà del tasso di riferimento fissato dalla Banca d’Italia per i finanziamenti finalizzati a prestiti personali. Così Corrado Faissola, presidente dell’Abi, ha definito l’accordo quadro siglato con la Cei per un programma nazionale di microcredito rivolto alle famiglie in difficoltà a seguito della crisi economica. Il Fondo, che sarà operativo a partire dal 1° settembre 2009, prevede finanziamenti ad un tasso effettivo globale (Taeg) pari al 4.50%, cioè non superiore al 50% del tasso effettivo globale medio (Tegm) sui prestiti personali, pubblicato dal ministero dell’Economia e delle Finanze. L’elenco delle banche non c’è ancora, perché devono ancora aderire. In ogni caso, “devono essere lasciate libere di farsi concorrenza: ecco perché si parla di garanzia minima che Cei e banche mettono a disposizione di tutto il territorio nazionale”. “Se ci sarà una concorrenza in positivo sui tassi di interesse – ha commentato il presidente dell’Abi – ben venga”.
A fare da “tesoreria” per il deposito del Fondo sarà la “Banca prossima”, che non avrà compiti di gestione, ma svolgerà un compito tecnico di servizio alle altre banche.

M.Michela Nicolais