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Il paese che verrà, sarà…

Un paese a misura d’uomo, anzi di bambino, con una crescita demografica contenuta e una grande attenzione alla viabilità. La Verucchio dei prossimi vent’anni avrà questi connotati, almeno secondo l’Amministrazione Comunale.
Dopo due anni di lavoro, e sulla scorta del PTSC provinciale, Verucchio ha redatto il suo Piano Strutturale Comunale (Psc), presentato al Centro Civico davanti a una sessantina di persone, amminisratori, politici e rappresentanti di categoria. “Rallentamento della crescita demografica e abitativa, indici di edificabilità molto bassi (0,2), aree produttive confermate nella sua vocazione e ulteriori 30mila mt territoriali per aziende, sostenibilità ambientale, edilizia popolare o convenzionata, potenziamento dell’edilizia scolastica, viabilità e Marecchiese” sono i punti cardine nella sintesi del sindaco Giorgio Pruccoli di un Piano che dovrebbe accompagnare Verucchio al 2030.
L’incremento demografico, ad esempio. Oggi Verucchio tocca con un dito quota 10mila, ma l’aumento della popolazione non è un fine ed è stato calcolato soprattutto in base al saldo naturale attuale (+100 nati l’anno). La stima è di 3.000 abitanti in più tra due decenni. Tra gli obiettivi, anche un polo scolastico intercomunale, da progettare (e finanziare) insieme a Rimini, in previsione dell’aumento demografico dei vicini di casa di Corpolò.
Il controcanto dell’opposizione non si è fatto attendere. “Condividiamo alcuni obiettivi di fondo: la crescita demografica contenuta, la viabilità interna per bypassare la Marecchiese, il freno alla speculazione edilizia. Ma questo Piano fa acqua in diversi punti”. A dare il “la” alle critiche nei confronti della Giunta Pruccoli, è il capogruppo di minoranza Jean Louis De Carli. “Sono state indicate alcune zone a residenziale sul cui disegno nutriamo dubbi. Nonostante indici di edificabilità bassi, sono densamente abitate e legate a opere di pubblica utilità (palestre, strade, ecc) che solo i grandi gruppi possono realizzare, non certo i privati”. No a condomini o villaggi dormitorio, si a case a misura d’uomo. E c’è poco spazio per l’artigianato. “Va bene il turismo e l’enogastronomia ma sono aziende e artigiani il motore economico del paese. Eppure il Piano prevede spazi di espansione pressoché nulli”. Sulla viabilità, poi, De Carli si scatena. “Il tunnel sulla Marecchiese? Costa troppo in termini di denaro, tempi e disagi: non lo prendiamo neppure in considerazione”. Meglio puntare sull’allungamento della Gronda, fino a Ponte Verucchio. Ultima stoccata sull’edilizia popolare, nel SPC “troppo vaga e insufficente”.
Il Piano dunque riporta a gala un’idea dell’assessore Cristian Maffei: il tunnel sulla Marecchiese. Un sottovia (sul modello di quello realizzato a Dogana di San Marino) da imboccare all’altezza di via Risorgimento fino al parcheggio dell’ex chiesa. Per bypassare il trafico di transito. L’assessore ai Lavori Pubblici Giancarlo Pulimanti frena gli entusiasmi. “Abbiamo chiesto uno studio di fattibilità allo studio santarcanegiolese Henser”. Per verificare a quali e quanti problemi si va incontro con un’opera del genere. Tra tre mesi i primi responsi.

Paolo Guiducci