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“Il mio sogno a stelle e strisce”

Sta stupendo la Major League a suon di prestazioni di assoluto livello. E dato che si tratta di uno dei campionati sportivi più seguiti dell’intero pianeta, è un po’ come se stesse meravigliando gli appassionati di baseball di tutto il mondo. A rendere ancor più affascinante la vicenda è il fatto che il protagonista di questa storia sia cresciuto in riva all’Adriatico, da madre riminese e padre statunitense. Stiamo parlando di Chris Colabello, 30enne atleta cresciuto nel vivaio dei Pirati, e figlio del mitico Lou, giocatore di spicco del Rimini a cavallo tra gi anni ’70 e ’80.
Colabello, nato a Framingham, è tra i migliori nelle principali statistiche offensive della lega. Nonostante tutto resta coi piedi ben ancorati a terra.
“Il mio lavoro tutti i giorni è quello di aiutare la squadra in ogni maniera possibile. L’obiettivo è sempre il cercare di realizzare un buon turno di battuta colpendo bene la palla”.
Parole di un professionista serio che finora ha collezionato bellissime giocate sul diamante, anche se il ricordo più bello da quando milita in Major è legato ad un episodio avvenuto fuori dal campo.
“Il momento più bello che ho vissuto finora è stato all’opening game di quest’anno, quando ho avuto l’occasione di abbracciare mio padre Lou dopo la partita”.
Da sottolineare che l’ex Piratino è balzato agli onori della cronaca a stelle e strisce anche per un evento significativo ed un po’ curioso. Nel giorno del compleanno della madre Silvana, originaria di Rimini, Chris ha colpito un fuoricampo contro Tampa Bay proprio mentre i suoi genitori erano in tribuna intervistati da una giornalista americana. Con tanto di esclamazione del telecronista: Happy birthday mom! Happy birthday mommy!. Una soddisfazione ulteriore per un giocatore che di gavetta ne ha fatta tanta, senza però perdersi nelle Minor League. Infatti la stragrande maggioranza dei suoi colleghi quel sogno chiamato MLB spesso non arrivano nemmeno ad accarezzarlo.
“Nel mio caso è stato più che altro merito dell’impegno. Ovviamente nel frattempo uno deve giocare anche bene. Però per me è stato molto più importante l’impegno: non ho mai accettato l’idea di non poterci arrivare”.
Ovviamente i tifosi riminesi sperano che la carriera negli States dell’interno dei Twins sia ancora lunga, ma il sogno di vederlo vestire i colori neroarancio esiste.
“Indossare la stessa casacca numero 12 di mio padre è sempre stata una cosa che ho avuto in mente. Vedremo dove finirà questa strada nel futuro. Cosa mi manca della città? Mi mancano la spiaggia, il cibo e tutti gli amici di gioventù. Abbiamo vissuto momenti bellissimi vincendo lo scudetto categoria Ragazzi negli anni ’90. Ricordo anche gli allenatori, i giocatori di serie A, i compagni di squadra: soprattutto il grande Mario Chiarini e i cugini Vandi”.
Recentemente Federico Celli, anch’egli prodotto delle giovanili dei Pirati, ha firmato un contratto coi Dodgers e conseguita la maturità andrà a giocare in Rookie League. Colabello ha abbastanza esperienza per poter dare consigli ad un ragazzo che sta per intraprendere una tale avventura.
“Prima di tutto un giovane deve abituarsi alla vita professionistica americana. Questo sarà l’aspetto più difficile. Poi come giocatore deve credere in se stesso e nelle cose che lo hanno fatto arrivare fino a lì. Lo seguirò sicuramente e gli auguro tutto il bene possibile”.

Matteo Petrucci