Home Attualita Il fascino di una comunicazione che ha sempre la corsia giusta

Il fascino di una comunicazione che ha sempre la corsia giusta

Comunica con tutto il mondo, ma invece della Rete e del pc, si affida ad una semplice radio e ad antenne multiformi. Eppure dire “Radioamatore” nell’era di Internet e alle soglie del 5G, non deve suonare arcaico né solo strano.

Tutta la tecnologia attuale non esisterebbe senza l’inventiva di uomini assetati di conoscenza come i radioamatori. E in caso di calamità naturale, quando le telecomunicazioni in una località divengono carenti, operatori specializzati intervengono dotati di mezzi e riserve per almeno tre giorni, completamente autonomi anche dalle fonti di energia elettrica. È possibile cosi creare delle reti di radiocomunicazioni alternative di emergenza che sono in grado di sostituire il sistema pubblico di telecomunicazioni.

Ogni Prefettura, poi, è dotata di una sala operativa completa di antenne e apparati radioamatoriali sulle varie frequenze HF, VHF e UHF, pronta ad essere attivata non appena il prefetto emani l’apposita ordinanza, a seguito dell’evento calamitoso.

“È proprio di questi giorni il caso di Cesena, dove la fibra è saltata e la città è stata tagliata fuori dalle comunicazioni, tranne quelle via radio. A noi basta una una batteria e un portatile per collegarci con il resto della provincia, della regione e del mondo” assicura sorridendo Emanuele Dini, appassionato radioamatore del Cisar di Riccione.

I primi segnali

Le prime notizie di stazioni di radioamatori risalgono ai primi anni del 1900. Ma dopo la prima guerra mondiale, lo sviluppo fu continuo e si potevano già contare migliaia di radioamatori in tutto il mondo.

In Italia ne esistono ancora decine di migliaia, tutti in possesso di regolare patente (rilasciata dal Ministero dello Sviluppo Economico) e relativa autorizzazione ad operare. E anche a Rimini la passione viaggia ancora sulle onde.

La Sezione A.R.I. (Associazione Radioamatori Italiani) è nata nel lontano 1965 da un piccolo gruppo di appassionati di radiocomunicazioni. Oggi rappresenta a livello provinciale l’Associazione Radioamatori Italiani e conta nelle sue fila diverse decine di iscritti, di un po’ tutte le fasce di età, anche se l’apporto di “giovani leve si è gradualmente ridotto nel corso degli anni” ammette un po’ sconsolato Davide Spagnoli, il presidente della sezione riminese.

52 anni, geometra libero professionista, Spagnoli spiega perché sia così ingiusto e sbagliato considerare i radioamatori come dinosauri della comunicazione. “Oggi, nell’era di Internet e delle comunicazioni cellulari, che rendono il mondo a portata di smartphone, si tende un po’ a sottovalutare quell’incredibile mezzo di comunicazione che è la radio.

Eppure – rilancia il presidente riminese Ari – tutto ciò di cui oggi disponiamo nel campo delle comunicazioni non sarebbe stato possibile senza questo affascinante strumento: WiFI, LTE, 4G, 5G sono tutte tecnologie basate sulle comunicazioni radio. E diverse innovazioni sono state sviluppate anche grazie anche al prezioso contributo, all’applicazione ed all’inventiva degli appassionati delle radiocomunicazioni”. Per questo l’A.R.I. di Rimini promuove – con il patrocinio del MIUR – incontri con gli alunni delle scuole secondarie di primo grado. Obiettivo: la conoscenza, la divulgazione e l’approfondimento delle tematiche relative al mondo delle radiocomunicazioni.

A.R.I. e la Protezione Civile

Ma il servizio del radioamatore non persegue solo finalità tecnico-scientifiche o ludiche. L’affiancamento nell’ambito delle Radiocomunicazioni di Emergenza che fanno capo alla Protezione Civile ne è un esempio.

“I radioamatori prestano la loro collaborazione in caso di calamità effettuando collegamenti radio nell’ambito

delle Comunicazioni Alternative di Emergenza, una rete radio amatoriale che è in grado di collegare le Prefetture di ogni provincia italiana con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile di Roma e le singole Prefetture con i Centri Operativi Comunali ed Intercomunali sul territorio provinciale”.

Radioamatore non è solo parlare la sera, ma è sperimentare, costruirsi una antenna, ottenere sempre di più dalla una stazione radio. Per verificare, ad esempio, fin dove si riesce ad arrivare con soli 5W: un mondo enorme da scoprire. “Il radioamatore rompe qualsiasi barriera, ceto sociale e lingua, instaurando amicizie sincere. – chiosa Giovanni Giordani – Ognuno può installare la propria stazione radio, è semplice e anche una persona con difficoltà o handicap può tranquillamente stabilire collegamenti con il mondo”.