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Il “doppio” Natale ortodosso

Ogni paese ha le proprie tradizioni natalizie. La festa, la celebrazione, il pranzo e i riti annessi e connessi. Ma non tutti i cristiani festeggiano il Natale allo stesso modo. La valenza del messaggio rimane la stessa, ovvio, ma cambia il rito, e cambiano le tradizioni.
Padre Serafino Corallo, Rettore della Chiesa Ortodossa di Rimini e Vicario Arcivescovile per Rimini, Marche e Abruzzo-Molise, ci racconta come si svolge il Natale Ortodosso.
“La Chiesa ortodossa di Rimini raccoglie fedeli di diverse nazionalità, soprattutto russi, ucraini, moldavi, greci, albanesi, georgiani e rumeni. Non tutte le chiese ortodosse festeggiano il Natale lo stesso giorno. Quella greca e quella rumena hanno adottato il calendario gregoriano, e quindi celebrano il Natale il 25 dicembre, come la Chiesa cattolica, mentre le altre Chiese ortodosse, quella russa, albanese e quelle orientali, festeggiano il Natale il 7 gennaio. Nelle cerimonie oltre alla data cambia anche la lingua di celebrazione. Per i popoli di lingua slava la messa è in vecchio slavo, mentre per i greci è in greco antico. Solo i rumeni celebrano nella loro lingua corrente”.
La chiesa ortodossa, quindi, festeggia due volte il Natale. La celebrazione, però, è la stessa.
“Le nostre giornate del Natale sono in realtà molto simili a quelle dei cristiani cattolici. Il giorno di vigilia (il 24 dicembre o il 6 gennaio) aspettiamo assieme la nascita di Gesù e celebriamo messa e il giorno di Natale si celebra la messa natalizia. Noi, però, non facciamo la messa di mezzanotte. La messa ortodossa è un po’ più lunga e segue la liturgia di San Basilio. Questa liturgia si celebra in momenti particolari dell’anno, come appunto la vigilia di Natale e le domeniche di Quaresima. Di norma la Chiesa ortodossa fa capo a quella di San Giovanni Crisostomo. Il giorno dopo Natale, e l’8 gennaio festeggiamo anche una grande festa per i bambini. Ci vediamo tutti assieme in una sala – spesso messa a disposizione da don Giorgio Pesaresi, parroco delle Celle – e i bambini fanno una recita e spesso si raccontano favole russe e si aspetta Babbo Natale con i regali. Il pranzo cambia ovviamente da tradizione a tradizione, ma rimane comunque la convivialità.”.
Anche l’Epifania viene celebrata in due diverse occasioni?
“Sì. Per la Chiesa ortodossa si parla di teofania e non epifania. In quel giorno si svolge la benedizione delle acque, mentre il 19, data della teofania ortodossa c’è la grande benedizione delle acque. Nel pomeriggio, per celebrare il battesimo del Signore, andiamo al mare e chi se la sente fa il bagno. L’anno scorso l’ho fatto anche io e quest’anno penso di rifarlo”.

Stefano Rossini