Il Ponte

IL DISAGIO INASCOLTATO

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Il tema della violenza giovanile ha ormai assunto rilievo nazionale. Quotidianamente, infatti, assistiamo a notizie di risse, atti di bullismo e vandalismi perpetrati da piccoli “branchi” di giovani che sentono il bisogno di esprimere con la violenza uno spaesamento e un disagio esistenziale che riflettono le grandi incertezze del mondo di oggi. Il tutto di fronte a un altro mondo, quello degli adulti, sempre più incapace di sintonizzarsi con loro e di esprimere il proprio ruolo educativo. Rimini, purtroppo, l’argomento lo conosce bene. È ormai da qualche anno, infatti, che la città si trova a dover fare i conti con episodi di violenza causata dalle cosiddette “baby gang” (nonostante il termine, ormai usato da tutti i media, sia improprio, per motivi già illustrati nelle inchieste del Ponte Giovani). Sul tema, però, ora a Rimini si fa un passo ulteriore: sono gli stessi giovani a chiedere un intervento concreto.

Emblematico, in questo, il recente appello lanciato da Matteo Zamagni, giovane riminese molto seguito per i suoi contenuti umoristici su TikTok, e rivolto in modo diretto all’Amministrazione riminese. Anzi, proprio al sindaco. “Voglio parlare di qualcosa di diverso rispetto al solito video comico. – le parole di Zamagni affidate al famoso social network – Sono qui per parlare della grave situazione che si è venuta a creare in centro a Rimini. Bellissime le rotatorie sulla statale, bellissimo il nuovo lungomare. Ma lei (rivolgendosi a Jamil Sadegholvaad, ndr) non sta vedendo ciò che sta avvenendo ormai tutti i sabati in centro a Rimini, davanti al suo Comune. Ringrazio il sindaco per tutto il suo lavoro, ma qui serve aggiustare la situazione: il centro storico è invivibile e stiamo diventando gli zimbelli d’Italia. E nessuno fa niente. È inutile mettere qualche pattuglia in piazza per far vedere che ci sono, ma lontane dalla gente. La situazione sta degenerando e bisogna mettere un freno a una situazione grave e troppo frequente”.

Un messaggio forte, rivolto da un giovane (seguitissimo dai suoi coetanei, circa 3mila i ‘mi piace’ solo a questo video) e che, in questo caso, non può che diventare il simbolo amaro di una situazione di incomunicabilità con un mondo di adulti che sembra sempre più incapace anche solo di mettersi in ascolto.

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