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Il bivio

Immaginate di essere mica dico nel secolo scorso, ma nel marzo 2009, e che qualcuno vi avesse detto che a un tavolo per definire i costi delle bollette con il principale erogatore di gas a Rimini si sarebbe seduto come interlocutore un gruppo Facebook. Come avreste reagito?

Che poi non è neanche il primo caso: un gruppo Facebook di Viserba, ad esempio, era già stato ricevuto tempo fa in Municipio. Ecco scoperto il trucco: avanti tutti a formare gruppi Facebook per far finalmente valere le proprie istanze. Fermi, fermi, non è mica così facile. È vero che spesso i gruppi di successo nascono da situazioni di disagio diffuso, ma poi c’è il punto in cui il gruppo è a un bivio e deve fare la sua scelta.

Continuare a essere terreno di sfogo per battitori liberi, a volte ben troppo liberi? O provare, come il gruppo di cui sopra, a sedersi insieme alla controparte consapevole che magari ci sarà una frangia estrema che storcerà il naso? Vedremo quali saranno i risultati e se alla fine la strategia della diplomazia sarà più efficace del daje al nemico. Per il momento mi limito a citare un proverbio nato ben prima dell’epoca dei social network: can che abbaia non morde. Al massimo, se abbaia troppo forte, rischia una querela.