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I dieci comandamenti, parole per l’uomo

“Anche in un tempo dove i centri commerciali sono le nuove chiese – spiega Gustavo Cecchini (e forse senza sapere che a Teano, in provincia di Caserta, c’è davvero una chiesa in un centro commerciale!) – parlare dei dieci comandamenti è parlare dell’uomo”.
Il direttore della biblioteca comunale di Misano Adriatico esordisce presentando la XXI Rassegna filosofica autunnale dal titolo accattivante “I Comandamenti – Parole di Dio o parole dell’uomo”.
Partendo dal presupposto, ormai divenuto realtà antropologica, che l’uomo non vive senza sacro e senza Dio o dèi, la rilettura dei Comandamenti ha come intento il risvegliare il senso profondo delle parole del decalogo anche in una cultura nichilista e relativista come quella contemporanea. Chiunque di noi ha bene in mente parole come “non rubare” o “non uccidere” proprio perché i Comandamenti non solo sono alla base delle religioni del libro ma anche dell’etica laica determinante le leggi. Cecchini citando il filosofo spagnolo Savater, rilancia : “I Comandamenti sono necessari perché sono un elenco di frustrazioni necessarie, perciò su quelle parole è sempre utile tornare a meditare se si vuol avere cura del presente”.
L’esordio della rassegna autunnale è stato affidato al filosofo Salvatore Natoli con “I Comandamenti: la libertà e la legge”, venerdì 5 ottobre. Il testimone passa venerdì 12 ottobre al discusso teologo (talmente discusso che molti colleghi non intendono neppure citarlo con quel titolo) Vito Mancuso con “Io sono il Signore Dio tuo: non farti né idolo né immagine”. Il 19 ottobre, venerdì, sarà Massimo Donà a trattare il tema “Ricordati di santificare le feste: quale festa per quale umanità?”. La settimana seguente (venerdì 26 ottobre) Roberto Escobar interverrà sul tema: “Non uccidere: il potere e le vite (degli altri)”.
Nel mese di novembre quattro gli incontri in cartellone: venerdì 2 Pier Luigi Celli e Carlo Sini con “Non rubare: i sogni, le speranze, il futuro”. Venerdì 9 il microfono passa a Vincenzo Vitiello con “Non dire falsa testimonianza: che significa testimoniare”.; eccezionalmente di giovedì, 15 novembre Marco Guzzi e Andrea Tagliapietra: “L’ultimo Comandamento: non desiderare la roba e la donna d’altri”. Venerdì 23 Arnaldo Colasanti con “Onora il padre e la madre: l’eredità è ciò che ami”. Chiudono la rassegna, venerdì 30 novembre, Umberto Curi e Khaled Fouad Allam con una riflessione su “Come ripensare i comandamenti oggi”.
Tutti gli incontri si tengono come tradizione al Cinema Teatro Astra di Misano Adriatico (alle ore 21), con ingresso libero fino ad esaurimento posti. Ci si aspetta come consuetudine un folto pubblico, per la maggior parte di giovani ma comunque eterogeneo.
La rassegna autunnale è una delle cinque rassegne culturali di Misano promosse dalla Biblioteca grazie ai fondi della Provincia di Rimini, “che è stata sempre molto generosa e di cui non possiamo proprio lamentarci – assicura l’assessore alla Cultura di Misano Livia Signorini – nonostante i tempi di crisi il nostro lavoro è stato premiato e la Biblioteca ha un bilancio prestiti e utenti in aumento”. L’assessore aggiunge: “e sono stati assunti due lavoratori a tempo indeterminato, cosa non da poco”. Unica nota dolente, la mancanza di strutture ricettive aperte nelle serate della rassegna. “Il Comune ha invitato gli esercenti a tenere aperte le attività in occasione degli incontri – allarga le braccia l’assessore – possiamo invitare ma non obbligare, sta alla sensibilità accogliere l’invito”.

Melania Rinaldini