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GUITAR 100 – Accordi di Pace: un canto corale sulla spiaggia di Rimini

Un unico, grande canto di pace ha attraversato martedì 19 agosto la Spiaggia Libera Tutti di Rimini, dove si è svolto GUITAR 100 – Accordi di Pace, l’evento promosso dalla Diocesi di Rimini per celebrare la pace attraverso musica, spiritualità e fraternità.

Un centinaio di chitarristi, affiancati da una batteria, due bassi, un’armonica e una tromba, hanno dato vita a una serata intensa, partecipata e commovente. Ma i veri protagonisti sono stati le centinaia di persone che hanno riempito la spiaggia, unendosi in coro per oltre due ore.
Sul grande schermo allestito per l’occasione scorrevano testi e accordi, per permettere a tutti di seguire e partecipare. Eppure, molti hanno cantato senza leggere una parola, segno che quelle canzoni — da Il mio canto libero a Generale, da L’isola che non c’è a Gente di mare — fanno ormai parte della memoria collettiva e del cuore di ciascuno.

«Il canto trasmette pace»

Ad aprire la serata, le parole profonde di don Ugo Moncada, responsabile dell’Ufficio Pastorale delle attività espressive e artistiche della Diocesi:
«Cos’è il canto? È unità di suono e parola, la sostanza primordiale del mondo e il tramite tra il divino e l’umano. A cosa fa bene il canto? Rilassa i muscoli facciali, limita lo stress e aiuta di gran lunga la nostra respirazione. Il canto migliora l’umore, sostiene il sistema immunitario e ci permette di accedere alla dimensione più preziosa di ogni essere umano: le emozioni.
Cosa trasmette il canto? Trasmette pace. La pace sostenuta da quattro pilastri, come diceva papa Giovanni XXIII: verità, giustizia, amore e libertà».

In scaletta, alcuni dei brani più amati della musica italiana: Il mio canto libero, Un’avventura, L’anno che verrà, La mia banda suona il rock, Il pescatore, Io vagabondo, Generale, solo per citarne alcuni. A intervallare i brani, letture intense: il Salmo 122, un passaggio dell’omelia del cardinale Pierbattista Pizzaballa ai cristiani di Gaza del 20 luglio scorso –
«Non dobbiamo permettere che le cose da fare determinino ciò che dobbiamo fare. L’amore di Dio in noi deve determinare ciò che dobbiamo fare»
e le frasi sulla pace di papa Francesco e papa Leone XIV, distribuite a tutti i partecipanti.

Il Vescovo Nicolò: «Tante voci, un’unica armonia»

In prima linea tra i musicisti anche il vescovo Nicolò Anselmi, con la sua chitarra, a testimoniare che la pace si costruisce insieme, con piccoli gesti concreti e simbolici.
«In un mondo che spesso alza la voce per dividere, vogliamo alzare la voce per unire. Guitar 100 è un gesto semplice, ma pieno di significato: tante voci e strumenti diversi che trovano armonia. È un’immagine concreta di ciò che dovrebbe essere la pace: non uniformità, ma unità nella diversità».

Al termine, dopo l’ultima canzone (Strada facendo di Claudio Baglioni), mons. Nicolò ha ripreso un verso del brano per lanciare un invito forte e chiaro:
«Per ognuno di noi c’è un gancio in mezzo al cielo: è Dio, è l’amore di Dio Padre per ciascuno di noi figli. Continuiamo il cammino, con fede e fiducia».

Un momento di luce, nel buio

Il momento più toccante della serata è arrivato sul finire, quando 27 persone hanno acceso altrettante candele in memoria delle 27 vittime del mare annegate nel giorno di Ferragosto. Nel silenzio della spiaggia ormai buia, la folla si è raccolta recitando il Padre Nostro, chiudendo la serata con un segno profondo di preghiera e di solidarietà.

GUITAR 100 – Accordi di Pace ha mostrato che la musica può essere strumento di comunione, il canto può diventare preghiera e la comunità, quando si stringe in un abbraccio, può generare pace vera.