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Fellini nella risata surreale di Gilliam

Fellini e Gilliam, l’impossibile vicinanza? Come Federico, il fondatore dei Monty Python ha esordito giovanissimo come illustratore per una rivista satirica (il Marc Aurelio il primo, la newyorkese Help il secondo). Inoltre, come il maestro di Amarcord, Gilliam (nell foto) si è imposto nel panorama cinematografico internazionale imprimendo la pellicola delle proprie ossessioni, per riplasmarle in piena libertà nel suo inesauribile immaginario. Entrambi poi, pur con i dovuti distinguo, hanno offerto un cinema personale, un’opera visionaria, tra reale e surreale, che esalta i paradossi dell’esistenza. Non è dunque paradossale il Premio Fellini che l’omonima Fondazione ha assegnato a Terry Gilliam, il regista di Brazil, L’esercito delle dodici scimmie e Le avventure del Barone di Münchausen. Proprio durante la lavorazione di questo film, il regista americano, inglese d’adozione e cittadino onorario di Montone (nel perugino, dove ha casa) ha conosciuto Fellini a Cinecittà nel 1987. “C’è un aneddoto divertente: – racconta lo stesso Gilliam – Fellini stava realizzando Intervista, un giorno io ero nel mio ufficio e mi sono accorto di non avere la possibilità di uscire : fuori dalla mia porta stavano girando una scena con Marcello Mastroianni su un albero, vestito da Mandrake. Tutta la crew del film era lì e io non avevo l’autorizzazione ad andarmene finché non fossero finite le riprese!”.
Il fondatore dei Monty Python riceverà il Premio a Rimini il 19 novembre. L’evento riminese è l’occasione per Gilliam per tornare alle origini: in riviera sarà possibile ammirare la mostra inedita “Terry e Federico: una stretta di mani”, ovvero una cinquantina di disegni dei due grandi registi esposti presso la Galleria Fabjbasaglia.
A consegnare il Premio Fellini a Gilliam, sarà la nipote del regista, Francesca Fabbri. Si tratta di una copia anastatica del Libro dei sogni, il diario onirico realizzato da Fellini nel corso di quasi trent’anni e una medaglia realizzata dall’artista Valerio Adami. La presenza della nipote è un segnale di distensione: l’attuale Fondazione è in liquidazione, colpita da circa 800mila euro di debito. Ora si sta lavorando per far partire dal 2012 la nuova Fondazione. Le risorse però sono esigue (infatti è prevista un’ulteriore riduzione del personale) e c’è da ricucire il rapporto con gli eredi. Il patrimonio della fondazione dedicata al più noto regista italiano all’estero (nata nel 1985), stimato in oltre 1 milione di euro, andrà al Comune di Rimini, il quale contribuisce per 4.116 euro al mese. I diritti restano però della famiglia. La nipote anzi sferra un attacco deciso. I disegni ma anche il nome o la firma autografa, non si possono utilizzare a fine commerciali: Francesca Fabbri Fellini ha infatti registrato il patronimico affidandone la tutela ad uno studio legale.
“L’associazione-fondazione che in questi 16 anni ha acquisito numerosi disegni di Federico, ai sensi della Legge sul diritto d’autore – ha detto in una recente intervista al Carlino ne è proprietaria materialmente ma non può sfruttarli per usi commerciali o promozionali”. Da qui la causa aperta con La Sangiovesa di Santarcangelo, rea di aver utilizzato un disegno di Fellini per insegna.

Paolo Guiducci